LECCE – All’indomani dell’ennesimo efferato uxoricidio questi dati fanno ancora più male. In soli 6 mesi, da gennaio a giugno, nel Leccese sono 144 le richieste d’aiuto di donne vittime di maltrattamenti in famiglia, stalking, violenza sessuale. Si sono rivolte al centro Antiviolenza “Renata Fonte”: il report stilato da quest’ultimo e presentato in mattinata è agghiacciante.
Il 68 per cento delle vittime ha sporto denuncia, ha goduto di assistenza legale e sostegno anche sul fronte psicologico. A preoccupare, però, è il restante 32 per cento che si divide tra chi non ha voluto denunciare pur usufruendo di colloqui di sostegno e chi ha semplicemente richiesto informazioni, anche di carattere legale, senza mai però far prendere in carico il caso.
Sempre più giovani e sempre più timorose confessano però la loro paura più grande, quella di non ricevere un’adeguata protezione. Temono per la propria incolumità, sopportano in silenzio. A pesare di più, infatti, è il rischio di una reazione aggressiva da parte del proprio “carnefice”.
Nel 92 per cento dei casi l’aggressore è il partner o un ex. Si tratta in prevalenza di violenze fisiche e psicologiche. Nel 20% dei casi anche sessuali. La conrfessione di queste ultime è quella più difficile, come se andare a letto con il proprio uomo ogni qualvolta lo desideri rientri nei doveri coniugali. Il risultato, questo, delle manipolazioni psicologiche che sono costrette a subire gradualmente, ogni giorno, fino a convincersene.
E.Fio