LECCE – Mancano le porte e due sale operatorie fresche di costruzione restano inattive. È il paradosso che costringe i medici del Vito Fazzi di Lecce ad accontentarsi di cinque sale operatorie su sette totali nuove di zecca, previste ed effettivamente esistenti. Il perché strappa un sorriso amaro: mancano soltanto gli infissi. Da mesi. Per il resto sarebbero pronte.
A monte un intoppo burocratico. La ditta appaltatrice, la terza arruolata per la realizzazione delle sale in questione, ha congelato i lavori. Il motivo? Avanzerebbe ancora denaro per presunti lavori extra-progettuali effettuati e non remunerati. Su questi la Asl attende documentazione. Intanto le due sale, di fatto ultimate, restano inutilizzate.
A chiedere chiarimenti in merito è stata Veronica Giannone, portavoce alla Camera dei Deputati al M5s. Nelle scorse ore l’incontro con il responsabile dell’area gestione tecnica dell’ospedale, Fiorenzo Pisanello, e il Direttore medico, il Dottor Gianpiero Frassanito.
Tra una settimana il nodo sarà sciolto: il 12 luglio le parti interessate si ritroveranno intorno ad uno stesso tavolo. Si accerteranno responsabilità e stabiliranno soluzioni. Per colmare il vuoto, intanto, le sale operatorie attive sono disponibili per 12 ore di seguito.
Resta un unico rammarico: ancora una volta è il mostro burocrazia a fagocitare un diritto fondamentale, quello alle cure. A pagarne il prezzo personale e pazienti.
E.Fio