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275, inammissibile anche l’ultimo ricorso. Quinto: “Vicenda esempio di mal governo”

LECCE- La sentenza pubblicata nelle scorse ore dal Consiglio di Stato, chiude il contenzioso tra imprese ed Anas. Inammissibile l’ultimo ricorso proposto dall’ATI Matarrese/Coedisal per la vicenda della 275 per effetto della revoca definitiva della gara, contro l’esclusione per l’aggiudicazione dei lavori per l’ammodereramentio della statale. Per l’Avv. Pietro Quinto difensore del raggruppamento che, nelle varie vicende giudiziarie afferenti il procedimento concorsuale, ha ottenuto il pieno riconoscimento dei diritti vantati dalla Matarrese/Coedisal. «L’ANAS non può esprimere alcuna soddisfazione in una vicenda che rimarrà nella storia degli appalti pubblici come esempio di mal governo delle regole che presiedono lo svolgimento delle procedure di affidamento delle opere pubbliche e soprattutto di quelle strategiche di rilevanza nazionale». «Come rilevato anche dall’ANAC l’intero procedimento concorsuale della 275, gestito dall’ANAS, è stato caratterizzato da gravi irregolarità, illegittimità ed inefficienze».

Ciò si è verificato sin dal primo momento quando ANAS mise a gara un progetto ideato nel 2003, approvato dal CIPE nel 2006, non concordato con gli Enti Locali, che prevedeva la realizzazione di 4 corsie da Maglie a Santa Maria di Leuca oltre ad un cavalcavia, incidente negativamente sul territorio. Ma l’aspetto più eclatante di tutta la vicenda che ha segnato il destino della 275 è la circostanza che nel 2012 la commissione di gara di ANAS aggiudicò i lavori alla CCC-Igeco ai danni della Matarrese/Coedisal. A seguito della impugnativa giurisdizionale del provvedimento, il Consiglio di Stato affermò che ANAS in quella vicenda aveva commesso “macroscopiche illegittimità” e che l’aggiudicazione spettava all’ATI Matarrese/Coedisal. Tuttavia la sentenza del Consiglio di Stato non potè rettificare d’ufficio la graduatoria.  Sta in fatto – ricorda l’Avv. Quinto – che anche successivamente ANAS non riuscì a ripristinare la legalità violata, sicchè, a seguito dell’intervento dell’ANAC, fu rilevato che non poteva essere eseguita un’opera progettata ed ideata nel 2003, a distanza cioè di oltre 15 anni, con la conseguente revoca dell’intera gara e l’annullamento di quel progetto.

In quella circostanza ANAS aveva tentato di eludere le proprie responsabilità nei confronti dell’ATI Matarrese/Coedisal adottando un provvedimento di esclusione del raggruppamento per una vicenda riguardante la irregolarità delle polizze fideiussorie depositate dalla società.  Da qui l’ultimo contenzioso. Dopo la sentenza favorevole del TAR Lecce nei confronti della Matarrese/Coedisal, il Consiglio di Stato in appello ha ritenuto che la sopravvenuta revoca della gara per molteplici ragioni di legittimità e di merito ha determinato una carenza di interesse dell’ATI non pronunciandosi nel merito, ma dichiarando inammissibile la domanda del Raggruppamento.

Rimangono però in piedi due considerazioni, la prima attiene al danno enorme che è stato cagionato dall’Azienda a partecipazione statale nei confronti del territorio della Provincia di Lecce atteso che giacciono in un cassetto inutilizzati 300 milioni di euro da circa 20 anni. La seconda è che, in disparte le ulteriori e legittime iniziative che l’ATI Matarrese/Coedisal potrà comunque intraprendere nelle varie sedi giudiziarie per i danni subiti, è da verificare se nell’immediato futuro il progetto della 275 potrà svilupparsi tranquillamente o si presterà ad ulteriori contenziosi giudiziari

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