Politica

Ballottaggio, ribaltone ovunque. Brindisi si tinge di “Rossi”, Francavilla Fontana non concede il bis, a Oria la prima first lady

BRINDISI – A Brindisi a riportare in auge il Centrosinistra ci ha pensato Riccardo Rossi, ingegnere e ricercatore dell’Enea, ente pubblico di ricerca sull’energia. Il risultato portato a casa al secondo turno con il 56,61% di preferenze ha sancito un vero e proprio ribaltone: al primo turno l’avversario del Centrodestra, Roberto Cavalera, era avanti di 5 mila voti salvo poi fermarsi definitivamente al 43,39%. Cavalera ha riconosciuto la sconfitta, parlando di “campagna elettorale al vetriolo” e annunciando il pugno duro dell’opposizione per i prossimi 5 anni. Brindisi esce dunque da un commissariamento lungo quasi un anno. Al commissario straordinario Santi Giuffré esprime gratiudine il Prefetto Valerio Valenti: “lascia una città in condizioni indubbiamente migliori -ha detto- dopo aver ereditato una realtà in condizioni pietose sul piano dell’igiene pubblica, con un bilancio disastrato dovuto ad anni e anni di perdite vorticose e con settori fondamentali (quali cultura e turismo) segnati da clientele di piccolo cabotaggio”. 20 i consiglieri comunali che Rossi porta con sé, 12 gli scranni che spettano invece all’opposizione. Un unico rammarico: a contribuire a scrivere una nuova pagina di politica sono stati solo 4 brindisini su 10, affluenza in calo di ben 20 punti percentuali rispetto al primo turno.

Affluenza in calo di 15 punti percentuali anche a Francavilla Fontana, dove ad aggiudicarsi la fascia tricolore è stato sempre il Centrosinistra guidato da Antonello Denuzzo, avvocato e docente universitario. Il suo 52,15% di preferenze ha sancito la sconfitta dell’avversario nonché sindaco uscente Maurizio Bruno, della stessa sponda politica ma fermo al 47,85% di voti in suo favore. Ribaltone anche in questo caso rispetto al primo turno dove l’ex primo cittadino risultava avanti di ben 13 punti percentuali. 15 punti di governo con altrettanti collaboratori in squadra, 9 gli scranni spettanti all’opposizione.

A Oria, infine, a recarsi alle urne è stato il 7% in meno di cittadini. Quanto basta comunque per decretare la vittoria netta di Maria Lucia Carone, già presidente dell’Istat e funzionaria del Ministero dell’Interno attualmente in pensione. Con il 57,38% delle preferenze è la prima donna nella storia di Oria ad aggiudicarsi la guida della città. L’avversario, Pino Carbone, in testa per circa 40 voti al primo turno, si ferma al 42,62% di preferenze. 10 consiglieri nella file della maggioranza (liste civiche e Unione di Centro) e 6 all’opposizione (sempre civiche miste a Forza Italia e Democratici per Oria). Un governo, questo, a cui è difficile dare un colore politico. Il rosa della scranno più alto, però, è già di per sé sufficiente per preannunciare un quinquiennio amministrativo tutto nuovo.

E.Fio

 

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