MARTANO – “La scuola non può essere lasciata sola nell’educare i ragazzi alla legalità, ma occorre un piano d’intervento che porti i ragazzi a incontrare i rappresentanti delle istituzioni che si battono per questa: i magistrati, le forze dell’ordine, i prefetti, gli intellettuali, gli imprenditori, i modelli quindi che possano indicare la strada maestra”.
Parole pronunciate da Don Luigi Ciotti, sacerdote di frontiera. Fondatore del gruppo “Abele” e “Libera”, ospite dell’istituto Salvatore Trinchese di martano. Una tappa del consueto viaggio salentino di Don ciotti nei giorni dedicati al ricordo della strage di capaci e delle vittime della mafia e che lo porta ogni anno a Calimera, terra di Antonio Montinaro, il capo scorta di Falcone morto nell’attentato.
Una coreografia colorata a tantissimi studenti ad accogliere Don Ciotti a Martano. Padrone di casa la preside dell’istituto alieta sciolti che da tre anni porta avanti nella sua scuola un percorso sulla legalità che ha fatto incontrare ai ragazzi anche il Procuratore Motta, il presidente del tar Antonio Pasca, o Simona dalla Chiesa.
Ad accogliere Don Ciotti anche il sindaco di Martano Fabio Tarantino, il vice prefetto valeria pastorelli, il presidente della provincia Antonio Gabellone, l’arcivescovo di Otranto monsignor Donato Negro.
Una grande festa ma anche tanti momenti di riflessione e ragazzi incantati ad ascoltare le parole del prete antimafia.