SALENTO – Quelli salentini rientrano certamente tra gli studenti maggiormente messi a dura dalle temperature in aumento già a partire da maggio. “Ma l’arrivo del caldo non può e non deve giustificare un abbigliamento inopportuno” chiariscono i presidi degli istituti superiori dell’hinterland leccese, battendo d’anticipo e annunciando la linea dura che sono pronti ad adottare.
Non si intende in alcun modo transigere alla vista di magliette eccessivamente corte o scollate, pantaloncini o gonne dalla lunghezza inageduata, jeans strappati o pantaloni e t-shirt trasparenti. Il mancato rispetto delle regole avrà il suo prezzo. Le prime tirate d’orecchie ci sono state già.
“Il gran caldo ancora non è scoppiato e non abbiamo casi di bikini in classe fortunatamente -spiega la dirigente del Liceo Classico “Palmieri”, Loredana Di Cuonzo– è chiaro che ogni tanto capita che il ragazzetto o la ragazzetta (i più piccini insomma) non abbiamo ancora assimilato le regole. Se si tratta della prima volta si procede con un semplice rimprovero: si cerca di far comprendere che esiste un senso di equilibrio che fa la differenza in ogni caso“.
“Il regolamento di istituto da anni prevede il decoro -spiega la dirigente del Liceo Classico “Capece” di Maglie, Gabriella Margiotta– Qualche volta è successo che qualcuno si sia presentato con magliette eccessivamente scollate o jeans eccessivamente trappati. Abbiamo chiesto l’intervento dei genitori: lo studente è ritornato a casa per poi fare ritorno a scuola con un abbigliamento adeguato al contesto“.
A fargli eco è il dirigente dell’istituto Tecnico Commerciale “Calasso”, Mario Portaccio: “Ad oggi, quest’anno, non abbiamo riscontrato casi di abbigliamento inopportuno però siamo sempre pronti ad intervenire. Le regole, a scuola come nella vita, sono fatte per essere rispettate: noi abbiamo il dovere di insegnare in primis questo“.
“Quando è accaduto che qualche studente abbia ecceduto nell’abbigliamento –spiega Giovanni Casarano, Dirigente dell’Istituto Tecnico Professionale “E.Lanoce” di Maglie– abbiamo chiamato i genitori e invitato lo studente a ripresentarsi con un outfit rispettoso del contesto scolastico e in linea con il regolamento. Si tratta di buon gusto e di rispetto”.
Onde evitare strigliate e chiamate ai genitori, i dirigenti dunque ci provono e l’appello al buon gusto e al buon senso lo rivolgono direttamente agli studenti. “Cari ragazzi -dicono all’unisono- la gioventù è bella per la sua freschezza, la sua spontaneità. La scuola, istituzione educativa per antonomasia, ha il dovere di insegnarvi le regole, il rispetto, il buon gusto e il buon senso. Adattare l’abbigliamento al contesto fa parte dell’educazione allo stare insieme”.
Come dire “cari studenti, qualche goccia di sudore in più non ha mai fatto male a nessuno. La sospensione, invece, lascia il segno…soprattutto in condotta”.
E.Fio