TARANTO – Da lunedì inizieranno le assemblee nello stabilimento Ilva di Taranto a conclusione delle quali (entro una decina di giorni) si decideranno eventuali forme di mobilitazione dopo la nuova rottura della trattativa sindacale per la cessione dell’azienda ad Am InvestCo. I sindacati ieri hanno bocciato il testo dell’accordo che il Governo aveva proposto alle parti. La cordata acquirente si impegna ad assumere 10mila lavoratori a tempo indeterminato, con la garanzia di escludere il ricorso a licenziamenti collettivi per 5 anni (nelle procedure di vendita da Amministrazione Straordinaria la garanzia è per 2 anni) e una garanzia “di continuità occupazionale a tempo indeterminato” per tutti i lavoratori anche attraverso la creazione di una newco “La Società per Taranto” costituita da Ilva in Amministrazione straordinaria e da Invitalia. Una proposta non convince.
“Ieri non ho detto nulla:volevo che tutta l’Italia capisse che Calenda è andato a sbattere contro un muro di cemento armato senza che nessuno lo aiutasse a fallie”, ha detto duramente il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.