TARANTO- In Migliaia hanno assistito al Concertone del 1 maggio a Taranto organizzato dal Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti. Dopo un anno di pausa, la quinta edizione è stata caratterizzata da tanta buona musica a cui si sono alternate le voci di protesta dei territori che subiscono gli effetti dell’inquinamento dell’Ilva, che ha anche portato sul palco lo striscione “I figli dei Tamburi chiedono giustizia” realizzato dalle mamme del rione a ridosso proprio dell’industria. “Nonostante tutto – ha gridato sul palco Celeste Fortunato, portavoce del movimento Tamburi Combattenti – noi oggi siamo qui. Noi non possiamo portare i nostri figli nei parchi a giocare perché i terreni sono contaminati, noi non possiamo stendere il bucato se prima non puliamo i balconi” “Le nostre case – ha continuato – facciamo fatica a tenerle pulite e sono state svendute e svalutate. D’estate, quando è indispensabile tenere le finestre aperte, i piedini dei nostri figli diventano neri e d’inverno, quando le finestre sono chiuse, le polveri e i fumi, s’insinuano ugualmente, ci bruciano gola e polmoni e abbiamo una costante paura di ammalarci”. Ma si è anche parlato di alternativa economica, di sfruttamento sui luoghi di lavoro, di sicurezza, di immigrazione, di femminicidi. Quello del primo maggio è stato un Concertone carico di temi, ma soprattutto pieno i artisti, tra cui: Emma Marrone, Brunori Sas, Levante, Noemi, Vinicio Capossela, Mezzosangue, Irene Grandi, Ghemon, Teresa De Sio, Coma_Cose, Piotta, Luca De Gennaro, Modena City Ramblers, Lacuna Coil e Terraross.
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