ALESSANO – Non è stata certo una levataccia a scoraggiarli o una notte da trascorrere nei sacchi a pelo. Mentre il sole spunta timidamente alle 5 del mattino, le strade di Alessano sono già fiumi in piena di fedeli. Un pellegrinaggio colorato con foulard e bandiere della pace al seguito: il tutto per accorrere a salutare il Santo Padre e rendere i giusti onori al ricordo del servo di Dio sulla cui tomba il Papa ha scelto di venire a pregare.
È un Salento che per l’occasione si è mobilitato tutto, in lungo e in largo. Ad arrivare dritte al cuore le parole che il Pontefice ha riservato al ricordo di Don Tonino in apertura, alla sua tomba “che non si innalza monumentale verso l’alto -ha detto- ma è tutta piantata nella terra, perchè Don Tonino è seminato nella sua terra”.
E così oggi più che mai quella “terra piccola e povera” a cui Don Tonino è sempre stato grato, lo ringrazia a sua volta. Perchè se c’è una cosa su cui Alessano non ha dubbi è proprio questa: il servo di Dio qui vivrà in eterno, esempio di vita, motivo d’orgoglio.