MELENDUGNO- La Prefettura di Lecce ci tiene a far sapere che non si tratta di una zona rossa, ma di “mere limitazioni alla circolazione nel comune di Melendugno – località San Foca, nelle zone limitrofe al cantiere Tap”.
Di fatto, però, poco ci manca a ripetere il copione del novembre scorso. A partire dalla tempistica: provvedimento in vigore dalla mezzanotte, ma notificato soltanto in mattinata all’ente interessato. L’ordinanza dispone il transito e l’accesso controllato a veicoli e persone fino alle 24 del 25 aprile prossimo nelle strade che portano all’area del cantiere. La percorribilità stradale è concessa solo a 14 frontisti ma “compatibilmente con lo svolgimento delle operazioni”. Comunque, è garantita all’utenza sulle provinciali 145 e 366. In queste ore, si è a lavoro per rimontare cancellate e blocchi in cemento per delimitare l’area ampia circa due chilometri quadrati.
La motivazione: Tap entro il 30 aprile deve provvedere all’espianto di ulteriori 448 ulivi in zona Masseria Paesane, contrada Carleo, a poca distanza da San Basilio, sede dell’attuale cantiere.
Il provvedimento è stato disposto, letteralmente, per “prevenire ulteriori gravi turbative dell’ordine pubblico connesse alle operazioni di cantiere da parte del cosiddetto Movimento No Tap e di aderenti al mondo anarchico insurrezionalista ed alla galassia dell’antagonismo, come già avvenuto nei mesi scorsi e più recentemente nelle prime settimane di aprile”. Un contesto definito “particolarmente critico con riferimento all’imminente fase dei lavori e potrebbe pertanto costituire il pretesto per ulteriori azioni di ostruzionismo ad oltranza nei confronti di qualsiasi incedere del cantiere”.
La fascia che si sta installando, con 8 punti di accesso, è lunga circa quattro chilometri lineari, a protezione di fondi che Tap ha acquisito nella propria disponibilità, “per consentire la prosecuzione di alcuni lavori da parte delle maestranze, al fine di tutelare e garantire l’incolumità dei lavoratori operanti nel cantiere, ma soprattutto delle forze di polizia e degli altri addetti alla vigilanza, nonché della cittadinanza tutta”, rimarcano dalla Prefettura, anche “in considerazione degli scontri recentemente avvenuti, connotati da azioni violente, danneggiamenti, lancio di sassi e il conseguente ferimento degli agenti”.