BRINDISI – Parla di fenomeno in crescita il Comando provinciale dei Carabinieri di Brindisi che tracciando un bilancio dei primi 3 mesi dell’anno lancia l’allarme. Per porto abusivo di armi e possesso ingiustificato di oggetti atti ad offendere sono scattate ben 22 denunce. E come se non bastasse si tratta di giovani. Sono stati trovati in possesso di un’ampia tipologia di “strumenti” -spiegano dal Comando- che va dai coltelli a serramanico o a scatto alle cesoie e persino machete e mazze da baseball. Nei casi esaminati, sfociati nella denuncia, il possesso di questi oggetti non poteva dirsi giustificato poiché gli oggetti rinvenuti a seguito di perquisizione erano occultati sotto i sedili delle auto, nel cruscotto o sotto gli indumenti e non erano correlati alle attività lavorative svolte dai denunciati. La fascia oraria in sono stati beccati è sempre stata serale-notturna.
Secondo la Legge il cosidetto “giustificato motivo” del possesso di oggetti atti ad offendere è rappresentato da ogni razionale motivazione che riconduca la potenziale arma all’attività professionale di chi la possiede. “Dunque -ricordano dal Comando- il macellaio che porta con sé la valigetta con i coltelli, il contadino che esce dalla masseria con una roncola, il boscaiolo con la scure, l’artigiano falegname fermato con il suo furgone con tutta l’attrezzatura nonché lo sportivo con l’arco e le frecce che si reca ad allenarsi, sono una serie di figure che non rischiano il deferimento”.