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Guerra di mala e assalto al portavalori: 11 arresti a Brindisi

BRINDISI – Quella del 22enne Damiano Truppi fu la terza gambizzazione nel giro di pochi giorni. E allora fu subito chiaro che quella che si stava consumando a Brindisi era una sanguinosa guerra di mala. Seguirono, a stretto giro, incendi di auto, altri ferimenti, colpi di kalashnikov. Scattano nuovi arresti per personaggi implicati anche nell’assalto al portavalori del 6 novembre.

Le indagini hanno evidenziato dal primo momento che la faida fosse tra due fazioni contrapposte, due gruppi criminali locali, riconducibili a Antonio BORROMEO, Antimo LIBARDO, Lorenzo RUSSO e Tiziano MARRA da un lato, e ad Antonio LAGATTA, Michael MAGGI, Claudio RILLO, Alessio GIGLIO, Diego PUPINO dall’altro.

Dall’alba, i carabinieri hanno dato esecuzione di ordinanza di applicazione di misure cautelari nei confronti di 11 persone (9 carcere e 2 con obbligo di dimora), responsabili, a vario titolo, di detenzione e porto illegale di armi da guerra e comuni, incendio, sequestro di persona, rapina, ricettazione, resistenza a pubblico ufficiale e favoreggiamento personale.

Su molti episodi riguardanti gli scontri a fuoco erano già stati emessi due provvedimenti dell’A.G. a carico di 9 persone. Le contestazioni del provvedimento odierno riguardano invece avvenimenti non contenuti nei primi due, per fatti commessi in Brindisi nel novembre 2017, comunque inquadrabili nella stessa dinamica.

Inoltre, nell’ambito del medesimo contesto criminoso, si inserisce l’episodio relativo alla rapina commessa il 6 novembre 2017 ai danni di un furgone portavalori dell’Istituto di Vigilanza privata “Cosmopol” di Lecce. Le attività investigative svolte hanno dimostrato il diretto coinvolgimento, a vario titolo, di Antonio LAGATTA, Claudio RILLO, Michael MAGGI, Alessio GIGLIO e Diego PUPINO, tanto nella fase organizzativa, con il ruolo attivo anche di Vincenzo VANTAGGIATO, zio di MAGGI, quanto in quella esecutiva. Armati di pistola, dopo aver bloccato una guardia giurata, si sono impossessati della somma contante di euro 25.000, incasso del punto vendita “Mc Donald’s” poco prima ritirato.

Le indagini hanno permesso di acquisire, in modo inequivocabile, “gravi e concordanti elementi indiziari” nei confronti degli indagati. L’attività ha portato, infine, al sequestro di: 4 pistole di vario calibro e relativo munizionamento; 2 autovetture risultate oggetto di furto; parte del provento della rapina per un importo in contanti pari a 10.000 €; abbigliamento utilizzato per il travisamento; 2 ricetrasmittenti, e ha permesso così di sottrarre alla criminalità mezzi e armi che potevano essere utilizzati per ulteriori attività criminali.

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