Attualità

La periferia disillusa: al voto sì, ma con rabbia

LECCE- Disillusi, ma con le idee chiare. I residenti della periferia leccese sanno che il loro voto vale. Il 4 marzo visto dai quartieri popolari restituisce il sentore della pancia del Paese. Dopo cinque anni e il periodo di crisi più nero dal dopoguerra a oggi, il ritorno alle urne è un banco di prova per tutti. L’incognita è su quale strada verrà incanalata la rabbia. Che c’è. Ed è tanta. Tra la periferia di Lecce e il Parlamento c’è troppa strada, dicono. Ma senza demordere. Ci sono i convinti, convintissimi. C’è chi si dà il tempo di capire meglio, ai seggi di certo, ma ancora indecisi sul simbolo e sul nome. Le plance elettorali sono piene di manifesti dei candidati, in fila l’uno dietro l’altro. Ma politica si è girata dall’altra parte, continuano a ripetere i residenti della 167. Sanno, però, che gli ultimi hanno diritto di parola davvero nelle urne. E sfrutteranno l’occasione. Se l’astensionismo sarà ancora una volta il primo partito lo si dovrà probabilmente ai più giovani.

Articoli correlati

Allarme festa in villa privata per i “100 giorni agli esami”

Redazione

Lecce, gara d’appalto per il mercatino multi etnico

Redazione

Rifiuti tombati nel Salento, alla Regione si chiedono fondi per monitoraggio urgente

Redazione

Condizionatore rimasto acceso nel week-end in sede Arpa: cittadini segnalano “spreco”

Redazione

I Boomdabash tornano sul palco dell’Ariston: duetteranno con Amoroso

Redazione

“Nulli per difetto di notifica i verbali elevati dal Comune di Lecce. Rischiano di essere annullati migliaia di verbali notificati da una società privata”

Redazione