Politica

Dalle Sud Est ai furbetti della Pubblica Amministrazione: la Corte dei Conti presenta il conto agli amministratori

BARI – Il capitolo più corposo è dedicato al crac delle Ferrovie Sud Est. Ma la conclusione del procuratore regionale della Corte dei Conti, Rosanna de Gennaro, nella cerimonia dell’inaugurazione dell’anno giudiziario è con un appello alla Corte di Cassazione, a “rivedere le sue posizioni”. I magistrati contabili hanno le mani legate, infatti, nella vicenda della società dei trasporti perché, stando a quanto deciso, mancherebbe la competenza giurisdizionale. Ma la De Gennaro motiva il suo appello ricordando i presunti illeciti commessi dall’ex amministratore unico Fiorillo, indagato anche dalla Procura penale. Nella relazione, infatti, si citano i 9 milioni di euro di danno alle casse pubbliche per la ristrutturazione a prezzo raddoppiato delle carrozze, le due polizze da 4milioni, sequestrate, i 13 anni di stipendi doppi percepiti da Fiorillo per essere dipendente di Trenitalia in distacco alle Sud Est e le “cortesie” reciproche con il direttore del Rup.

Ma non solo Sud Est. La Corte dei Conti torna sull’argomento partecipate, lanciando ancora una volta un monito alle amministrazioni pubbliche, Regioni e Comuni, a dismettere le quote. Come nel caso delle Terme di Santa Cesarea. Nei numeri riportati dai magistrati, 140 giudizi, 95 udienze, 6124 pendenti, c’è spazio per i singoli casi.
Come quello dell’assessore al Bilancio nel 2005 del Comune di Lecce, per il caso dei Boc da 10 milioni di euro. O il Comune di Melissano e del sequestro conservativo per il 1 milione e 500 mila euro di credito erariale. La contestazione è per aver, dolosamente, effettuato spese in barba al patto di stabilità. Stesso tema per il Comune di Nardò sanzionato per 800mila euro non trasferiti, decurtando anche le indennità agli amministratori. Non è mancato anche il caso di un dipendente della Regione beccato a fare il consulente per società del settore senza versare i soldi, 288mila euro nelle casse dell’ente, per “alcuni consiglieri comunali” rei di aver intascato il gettone di presenza senza mai aver partecipato alle commissioni e, infine, i tanti debiti fuori bilancio – tallone d’Achille di Regione e Comuni – frutto di contenziosi per gare e appalti o di ricorsi di cittadini feriti da strade colabrodo.

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