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“No a un lungo commissariamento”, gli imprenditori leccesi chiedono certezza

LECCE- Quello che più spaventa è l’ipotesi di un lungo commissariamento di Palazzo Carafa. Il tessuto imprenditoriale cittadino non è indifferente alle sorti dell’amministrazione. E la richiesta è una sola: “certezza”. È la parola chiave ripetuta da tutti. Per Giancarlo Negro, presidente di Confindustria Lecce, “i tempi ci portano davanti a un bivio ma il ritorno subito ad elezioni non è comunque la strada migliore. Prima va fatta una verifica su una possibile convergenza sul progetto di città, almeno sui contenuti primari. Altrimenti si torni al voto senza un lungo commissariamento”, ciò che “non è auspicabile” neppure per Piero Montinari, imprenditore edile ed ex timoniere di Confindustria Puglia, per il quale “è fondamentale una guida politica che abbia una visione più possibile condivisa della città”.  La pensa allo stesso modo Antonio Quarta, il re del caffè, per cui “l’amministrazione comunale è l’unica davvero vicina al cittadino. Un commissario gestisce l’ordinario – aggiunge – e si fermerebbero tutti i progetti a medio-lungo termine. Abbiamo bisogno della politica. Se non c’è un accordo, si ritorni al voto il prima possibile”.

Il presidente della Camera di Commercio, Alfredo Prete, è altrettanto netto. “Le strade sono due – dice – o voto subito o un accordo trasversale che traghetti l’amministrazione Salvemini fino alla sua naturale scadenza e non porti la città, invece, alle urne tra un anno”. “Non sono per le vie di mezzo”, aggiunge Roberta Mazzotta, rappresentante di Confcommercio e membro di giunta della Camera di Commercio: “Se si riesce a governare con trasparenza nell’interesse della città anche con una maggioranza allargata, è giusto continuare a provare. Il commissariamento in una città come Lecce, che ha bisogno di risposte immediate, porterebbe a uno stallo che non possiamo permetterci”.

È la stessa visione di Rudy Spagnolo, commerciante della Galleria Mazzini: “auspico prevalga il buon senso – spiega – perché la confusione non aiuta nessuno. L’attuale amministrazione provi ad avere i numeri e a governare, portando a termine il programma. Se si va al voto ora si paralizza tutto, idem con il commissariamento. E questa città di tutto ha bisogno meno che di una paralisi politica e di conseguenza economica”.

Voce fuori dal coro quella di Andrea Montinari, imprenditore del settore alberghiero, in passato anche alla guida del settore Turismo di Confindustria Lecce: “è certo che è preferibile un governo stabile, ma rispetto allo stallo politico che potrebbe derivare dall’incertezza dei numeri meglio avere un commissario. Magari avrebbe anche una visione più oggettiva delle cose. Per me – conclude – non sarebbe un’ipotesi negativa”.

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