Attualità

Samsara, Quintana: duro colpo all’imprenditoria che decolla

GALLIPOLI- “L’epilogo lapidario del noto ‘caso Samsara’, cristallizzato nella sentenza perentoria del Tar lecce delle ultime ore, ci impone, nella nostra veste di Amministratori locali, talune caute riflessioni”. A parlare il consigliere comunale di Gallipoli Sandro Quintana . “Non ci sono dubbi- dice- le regole vanno rispettate. Sempre. Ma oggi siamo chiamati ad ampliare la nostra riflessione. Mi chiedo se   la labilità dei confini talvolta tracciati dalla legge possa giustificare la cancellazione di una solida realtà imprenditoriale. Si  rischia di cancellare, oggi, proprio in nome della legge, un brand affermatosi a livello nazionale. E non solo. Un modello esportato anche all’estero. Si rischia di cancellare, oggi, una realtà che, a livello nazionale – lo si deve riconoscere – contribuisce ad identificare la nostra Città. Piaccia o non piaccia. E si rischia di spazzare via, inevitabilmente,  continua Quintana, anche tutto l’indotto che, a differenza di quanto sbandierato dai soliti detrattori interessati, quella realtà effettivamente si porta dietro.  Siamo certi che il rispetto della legge passi attraverso il sacrificio di una così solida realtà imprenditoriale? Prende forma, piuttosto, un altro pensiero. Per me inquietante. Che ad essere ‘punito’ oggi non sia il Samsara. Che ad essere ‘punito’ oggi sia lo slancio con cui la nostra Città si sta prepotentemente affermando a livello nazionale. E non solo. Che ad essere mutilato  oggi sia l’incanto della Gallipoli che tutti stanno imparando ad amare. Che si voglia ridimensionare una Gallipoli ‘esplosiva’. E forse troppo scomoda”.

Articoli correlati

Brindisi – con le cabine telefoniche al macero un pezzo di storia

Redazione

Pioggia e temporali: il week-end profuma d’autunno

Redazione

Saldi, il commercio regge il confronto con il web

Redazione

Edilizia scolastica e patrimonio culturale: investimento da 62 milioni da parte della Provincia

Redazione

Pista ciclabile sottovia di Monteroni, Mrs: un vero scempio

Redazione

Addio al professor Gianni Donno

Redazione