Attualità

Stabilimenti balneari da smantellare. Il Prefetto: uniformiamo le regole

LECCE- I malumori degli operatori balneari approdano in Prefettura a Lecce, anche per chiedere che sia questo l’organo “pontiere” come è stato fatto in passato. Il rischio di smantellamento di circa 200 stabilimenti, che restano sulle spiagge anche in inverno a fronte di una autorizzazione stagionale, preoccupa non poco gli imprenditori, che in teoria dovrebbero rimuovere ora le loro strutture per una spesa presunta di circa 25mila euro e poi tornare a reinstallarle fra due mesi. La Soprintendenza, infatti, ha invitato i Comuni a vigilare, ma la strategia dei sindaci sembra essere quella di avviare i controlli con molta calma, anche per lasciare il tempo alla trattativa in corso. Di certo c’è che l’esigenza che emerge ora, prepotente, è quella di rendere uguali le regole nel Salento come a Foggia e in altre parti d’Italia. “Il prolungamento del periodo di utilizzo delle strutture è fondamentale per l’ottimizzazione economica delle attività”, dicono da Federbalneari, che è il sindacato che ha chiesto il tavolo in Prefettura, chiedendo di “voler riattivare utili momenti di confronto anche con tutti gli interlocutori istituzionali componenti il Tavolo Tecnico sui criteri del mantenimento delle strutture balneari (ed in primis la Soprintendenza, la Regione e l’Anci)”. Un tentativo venne fatto nel 2015 e portò a soluzioni che si rivelarono però temporanee. Ora si chiede di fare il passo in avanti. E la Regione, appunto, verrà investita dell’onere di trovare una soluzione valida per tutti.

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