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Troppi vincoli per i reimpianti di ulivi, il decreto sarà rivisto

SALENTO – Ore di trattativa, ma si è convinti che alla fine si troverà la quadra per liberare le future attività di reimpianto degli ulivi dalle tenaglie della troppa burocrazia. In mattinata, la discussione è approdata in Conferenza Stato-Regioni, dopo le proteste di Aprol e Confagricoltura che hanno denunciato i rischi dietro il decreto abbozzato dal Ministero delle Politiche Agricole. Ciò che si prospetta, infatti, è che per ogni singolo impianto di ulivi nelle diverse particelle si renda necessario chiedere singole autorizzazioni. Un carico burocratico impossibile perfino da ipotizzare, secondo le associazioni di categoria, visto che la sola provincia di Lecce ha circa 100mila ettari olivetati.

“Si rischia di equivocare il testo del decreto, ma sono certo che troveremo una soluzione”. L’assessore regionale alle Politiche Agricole Leonardo di Gioia, nelle scorse ore, ha chiesto il rinvio dell’approvazione del decreto, in calendario per la giornata del 10 gennaio. Altre tre settimane di tempo durante le quali trovare una soluzione assieme agli agricoltori, che verranno convocati a Bari, e provare a puntualizzare un testo che rischia di dar vita a troppe interpretazioni diverse.

Si punta, dunque, ad avere una unica autorizzazione valida per tutti i nuovi impianti di ulivi nel Salento leccese e in quello brindisino, tranne la fascia di 10 chilometri al confine con la provincia di Bari.

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