Cronaca

Caos gasolio, la Finanza dispone controlli a tappeto nei distributori

LECCE-  Le centinaia di segnalazioni che continuano a giungere al 117 hanno portato la Guardia di Finanza di Lecce, in mattinata, a disporre controlli a tappeto in tutti i distributori di carburanti della provincia. Il gasolio sporco che ha spento i motori di vetture di ogni tipo continua a fare danni: nelle autofficine, lunghe code per le riparazioni. I danni sono soprattutto agli iniettori, ma a volte anche molto più gravi e oscillano tra i 200 e i 1500 euro a testa. Colpa di chi? Saranno le indagini in corso a dirlo. Esposti stanno giungendo a raffica in ogni comando pugliese delle Fiamme Gialle e in Procura. Sotto la lente c’è il carburante proveniente dalle raffinerie di Taranto, sebbene almeno Eni abbia dato rassicurazioni sulla correttezza della sua lavorazione. La Finanza prova ad andare a fondo: in mattinata, a tutti i comandanti dei 12 reparti dipendenti da Lecce il colonnello Giuseppe Carrozzo ha chiesto di svolgere controlli nei territori di propria competenza, a Tricase come a Casarano, a Maglie come a Gallipoli, Otranto e così via. Lo stesso accade a Brindisi e a Taranto, sulla scorta delle indicazioni arrivate dal comando regionale. Si comincia dalle stazioni di rifornimento che i cittadini hanno indicato nelle proprie segnalazioni, ma anche da quelle in cui i gestori sono già stati pizzicati in passato per scorrettezze di vario tipo. Prima di stilare l’informativa da inviare in Procura con una presunta ipotesi di truffa, si dovranno attendere le analisi sui campioni di gasolio inviati all’ex Utif di Bari, l’organo del Ministero dell’Economia e Finanze deputato a verificare la genuinità del prodotto.  Sotto la lente ci sono già 12 campioni prelevati nella giornata di giovedì in vari distributori. Quindici in tutto quelli passati al setaccio il 4 gennaio e su tre sono stati effettuati anche controlli fiscali. Per gli automobilisti, una vera e propria mazzata. Le ipotesi a monte sono due: un diesel sporco miscelato male probabilmente in raffineria oppure alterato durante il percorso che va fino alla piccola distribuzione, la quale però ha seccamente replicato che da loro il prodotto arriva sigillato e senza impurità evidenti.

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