LECCE – Prima le segnalazioni, a decine, poi il tour ha preso avvio da Via Tinelli fino a passare al setaccio tutta l’estrema periferia di Lecce. Obiettivo: portare alla luce quelle “discariche che nessuno sa”. Da qui l’ennesima amara sorpresa.
L’iniziativa del Consigliere pentastellato Fabio Valente e di un gruppo di attivisti oggi scatena la loro rabbia: due le interrogazioni presentate a Palazzo Carafa e che “a distanza di mesi -spiega lui- sono cadute nel vuoto nonostante l’urgenza”. L’estrema periferia si è rivelata il vero e proprio covo degli sporcaccioni e mentre il Comune ce la mette tutta con l’iniziativa “quartieri puliti”, l’inciviltà sembra continuare ad avere la meglio.
La prima interrogazione pentastellata risale al 29 agosto, 3 mesi e mezzo fa, e riguardava Via Tinelli, lì dove tutto ha avuto inizio. La seconda risale allo scorso 4 ottobre: un’indagine più ampia con foto e video al seguito grazie a centinaia di segnalazioni degli stessi cittadini.
Ad essere portate alla luce zone lontane da occhi indiscreti in cui vengono sistematicamente abbandonati rifiuti di ogni genere, da quelli urbani a quelli speciali, “la cui mancata rimozione -si legge nel resoconto- rischia di generare percolati tossici con conseguente avvelenamento del terreno e delle falde”.
Fino ad ora sono state individuate e segnalate aree come via Maddalena Bruno (una Traversa di via Vecchia s Pietro in Lama), via Rocco Scotellaro, via Suor Anacleta De Rinaldis, via S. Pietro in Lama, via Tinelli e limitrofe, via Vecchia Frigole e via vecchia Surbo, nei pressi del distributore di benzina IP.
Ancora più difficile da individuare, ma altrettanto abbondante, l’immondizia ritrovata lungo la strada laterale che costeggia la Lecce-Lizzanello, precisamente a cavallo tra Castromediano e Cavallino.
L’appello del Consigliere Valente mira non solo alla pulizia, anche alla bonifica delle zone particolarmente allarmanti. “L’uso di telecamere -si legge ancora nel resoconto- sarebbe più che auspicabile”.