LECCE – Ancora silenzio. Questo denunciano i genitori di Ivan. E i loro legali Francesca Conte e Paola Scialpi presentano una nuova istanza, stavolta “di sollecito”, al sostituto procuratore Carmen Ruggiero.
La vicenda è quella della morte, avvenuta due anni e mezzo fa, di Ivan Navi, dj di 34 anni, trovato impiccato ad un ulivo nelle campagne di Acquarica del Capo. “Suicidio” fu detto. Ma la madre e il padre del giovane non ci stanno.
Troppi dubbi, troppe leggerezze nelle indagini, dicono. Una su tutte, quell’autopsia negata e la scoperta che gli abiti che indossava Ivan quando è morto sono andati distrutti, bruciati. Per quest’ultima circostanza è stata presentata una formale denuncia-querela. Quegli indumenti, oltre ad avere un grande valore affettivo, potevano essere utili per le indagini.
Inoltre i legali chiedono di entrare in possesso dell’intero fascicolo fotografico digitale del caso.