LECCE- Promuovere la Salute all’interno di un carcere è uno dei traguardi più ambiziosi per la psichiatria moderna. A Lecce, nella Sala Teatro della Casa Circondariale di Borgo San Nicola, si è riusciti a fare qualcosa di più: raccontare un’esperienza concreta e farla diventare patrimonio comune. C’è tutto questo nel congresso scientifico intitolato “Nuove sfide della psichiatria: i percorsi di cura per la gestione dei disturbi psichici in ambiente carcerario”, che ha raccolto attorno al “modello Lecce” psichiatri, medici, magistrati e operatori sanitari e giudiziari. Con l’attivazione nel settembre scorso della Sezione Intramuraria per la Tutela della Salute Mentale per le persone ristrette presso la Casa Circondariale di Lecce, la ASL Lecce ha completato la “filiera assistenziale” disponibile per questa specifica tipologia di utenza. Non è solo il primo reparto del genere in Puglia, e uno dei più grandi in Italia, ma è anche un modello avanzato di collaborazione, suggellato da un Protocollo d’intesa, tra Azienda sanitaria, Regione Puglia e Amministrazione penitenziaria.
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