Politica

Pasticcio Co.re.com, eletto il presidente. Anzi no. C’è una scheda in più

BARI – Il nuovo presidente del Co.re.com, nonostante la legge che ne decreta l’ineleggibilità, è Felice Blasi. Anzi no. Abbiamo scherzato.

Che il Consiglio regionale pugliese abbia abituato a colpi di scena, ad ogni seduta, è cosa nota. Ma fughe, cadute di numero legale, franchi tiratori, leggi interpretate a seconda delle necessità, nulla possono dinnanzi all’ultimo capitolo del grosso pasticcio targato Co.re.Com. Si torna ad eleggere i due componenti aggiuntivi per riequilibrare i rappresentanti delle minoranze, silurati con voto segreto nell’ultima seduta. E tutto fila liscio, Di Chio new entry, Di Pinto uscente, ripescata e riconfermata, tornano a sedere nell’organismo di garanzia. Ma è l’elezione del presidente che regala una perla unica. Si vota: 49 le schede. Ventuno per Felice Blasi, candidato del presidente dell’assise Mario Loizzo, una in meno, 20, per Lorena Saracino, supportata dalle civiche del governatore, 6 bianche e 2 nulle (per la cronaca riportavano i voti per Topolino e Minnie). Nemmeno il tempo per Loizzo di pronunciare la frase: “Si chiude così la vicenda Co.re.com” che il riconteggio regala il colpo di scena: c’è una scheda in più, tutto da rifare. E si rifà: ma alla seconda votazione ecco il ribaltone, Blasi si ferma a 20 voti, la Saracino sale a 22 e conquista la prima poltrona del Comitato. Le schede nulle scendono a 5 e 2 le nulle (per gli appassionati, Minnie cede il posto a Paperina, Topolino riconfermato).

Cosa è successo? Che qualcuno ha infilato due schede facendo vincere il duello a Blasi ma alla fine la maggioranza, spaccata sull’elezione, ha preferito il nome sostenuto da Emiliano. Se la vicenda è conclusa qui è difficile dirlo, certo è che materiale per ricorsi al Tar ce n’è in quantità.

La seduta, aperta con il ricordo commosso dell’assessore Totò Negro, è proseguita con il dibattito sul futuro assetto societario di Acquedotto pugliese. Da entrambi gli schieramenti sono arrivate richieste di chiarimenti e il governatore ha risposto: “Aqp è e resterà pubblico. Tutto dipenderà dalla decisione dell’Anac. Non siamo spaventati dall’idea di dover inserire i Comuni nella compagine sociale dell’Acquedotto – ha detto Emiliano – se questo fosse necessario. E non credo neanche che i Comuni muoiano dalla voglia di entrare in Acquedotto Pugliese, perché si tratterebbe di ulteriori complicazioni ma se fosse necessario questo particolare meccanismo legislativo, noi affronteremo questa fase. Se viceversa l’ANAC dovesse ritenere che l’affidamento in house è la proroga del contratto di servizio, è possibile senza ulteriori problemi, come l’AIP stessa ha ritenuto, noi seguiremo questa strada”.

 

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