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Statale 275, la lunga discussione al Consiglio di Stato: entro un mese il giudizio

ROMA – È durata diverse ore la discussione di merito sulla storia infinita della strada statale 275. Il Consiglio di Stato è chiamato a dare un giudizio definitivo sulle sorti del mega appalto da 288 milioni di Euro per il raddoppio e la messa in sicurezza della Maglie-Leuca. Ci vorrà almeno un mese, probabilmente, per le decisioni, che saranno quattro sulla base di altrettanti ricorsi.

La discussione davanti ai giudici di Palazzo Spada riguarda, in particolare, tre provvedimenti con cui il presidente di Anas, Gianni Vittorio Armani, ha sparigliato le carte sull’opera.

Il primo attiene all’esclusione dalla gara dell’aggiudicataria originaria, la bolognese Ccc, oggi consorzio Integra, difesa dall’avvocato Ernesto Sticchi Damiani, dopo l’impugnazione della sentenza del Tar di Lecce che ha ritenuto legittima la sua esclusione.

Il secondo provvedimento riguarda l’esclusione del gruppo Matarrese-Coedisal, difeso dall’avvocato Pietro Quinto e che avrebbe avuto titolo a diventare aggiudicatario dopo l’estromissione della prima, ma è stato escluso da Anas in seguito alla presentazione di polizze fideiussorie false che, tuttavia, secondo la società barese, hanno rappresentato anche una truffa ai suoi danni. Anas non ha voluto ascoltare ragioni, ritenendo, su input dell’Autorità nazionale anticorruzione, che fossero venuti meno i doveri di diligenza da parte di Matarrese. Il Tar di Lecce, in questo caso, ha ritenuto l’estromissione illegittima.

Il terzo provvedimento di Armani al centro della questione riguarda, infine, l’annullamento in autotutela dell’intera gara per avvenuto superamento della previsione progettuale. Un atto, anche questo impugnato da Matarrese, secondo il Tar pienamente legittimo.

Gli appelli si sono dunque incrociati davanti al Consiglio di Stato che si esprimerà, alla fine, con una sentenza unica. La discussione, chiusa nel tardo pomeriggio, è stata seguita dai giudici con grande attenzione.

L’avvocato Pietro Quinto ha ribadito quello che per lui è da sempre un punto fermo, in difesa del gruppo Matarrese-Palumbo: se nel 2012, alla conclusione della gara, non fossero state commesse le famigerate “macroscopiche illegittimità” ai danni di Matarrese, accertate dallo stesso Consiglio di Stato, la gara sarebbe stata aggiudicata e oggi i lavori sarebbero già in fase avanzata. “E invece oggi – ha detto il legale- il percorso della statale è costellato solo di carte bollate.

I difensori di Anas si sono rifatti alle memorie scritte; la difesa di Integra ha rivendicato il diritto della società a rimanere aggiudicataria, ritenendo illegittimo il provvediemnto in autotutela, perché arrivato oltre i limiti di tempo previsti.

Si attende dunque la parola “fine”, che poi segnerà inevitabilmente un nuovo inizio per le sorti della strada più contesa.

Un quarto ricorso è stato presentato dalla stessa Anas.

Ne resterà ancora un quinto, con discussione a gennaio, quello della Cooperativa costruttori cementisti di Ravenna, quarta arrivata e secondo la quale l’appalto spetterebbe a lei.

Intanto, però, Anas tira dritto: ha convocato per venerdì a Bari le due associazioni che da sempre si contrappongono sull’opera, mentre per il 15 è prevista la riunione con i sindaci per trovare la quadra sulla seconda parte del tracciato, da Tricase a Leuca.

“Azzardato -secondo Quinto- che si possa fare una riunione per elaborare un progetto parziale di un progetto generale che per Anas non è più in piedi e senza sapere cosa deciderà il Consiglio di Stato”.

 

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