LECCE- Il rischio che le multinazionali si prendano i territori, con la complicità dei governi, com’è successo finora. E poi il diritto a protestare, per la difesa di diritti costituzionalmente riconosciuti. Paolo Maddalena, vicepresidente emerito della Corte Costituzionale, tiene la sua “lezione” speciale in un’aula Ferrari gremita, in Ateneo. E ha da dire anche sul gasdotto Tap, un messaggio ai sindaci che poco più in là stanno svolgendo la loro assemblea sul tema: “io sono convinto che questo gasdotto serva solo al Nord Europa, non all’Italia né al Sud Europa. Bisogna stare attenti a non avere atteggiamento da servi”.
L’evento, con la presenza i docenti di Diritto Costituzionale Nicola Grasso e Michele Carducci, è stato organizzato in concomitanza con la fissazione della prima udienza, poi rinviata, del processo a carico di 46 attivisti che bloccarono i binari della stazione di San Pietro Vernotico, per protestare contro i tagli di ulivi. Fin dove può spingersi il diritto alla protesta? E sotto quale chiave va letto? “Io non condivido le interruzioni di pubblico servizio – dice Maddalena – ma se si manifesta per tutelare diritti costituzionalmente riconosciuti, allora questo ha un valore”. Una lezione che riattualizza la Costituzione e le dà nuova luce.