Cronaca

Maxievasione fiscale internazionale: a Lecce due organizzazioni occulte

LECCE – Una multinazionale tedesca inserita nel settore delle fibre tessili e una società slovena di e-commerce avevano a Lecce due stabili organizzazioni occulte. Le società hanno operato per diversi anni, intrattenendo numerosi rapporti commerciali, risultando però evasori totali. La Guardia di Finanza di Lecce ha scoperto tutto nell’ambito della missione istituzionale di polizia economico finanziaria.

Le fiamme gialle hanno elaborato, in materia di fiscalità internazionale, una approfondita analisi di rischio, attraverso le banche dati in uso al corpo, filtrando soggetti economici esteri operanti nel Salento per il tramite della figura del rappresentante fiscale.

Nei confronti delle posizioni più rilevanti sotto il profilo fiscale, si è proceduto ad approfondire i contesti economici di riferimento attraverso l’individuazione di clienti e fornitori. È così che sono state individuate le due multinazionali estere nelle quali i rispettivi rappresentanti fiscali costituivano di fatto stabili organizzazioni di natura personale nel nostro Paese.

Tali figure, che avrebbero dovuto presentare in Italia le dichiarazioni ai fini della tassazione, in realtà non lo facevano, evadendo l’imposta dovuta. È stato accertato un giro d’affari milionario, con il quale sono stati sottratti al fisco italiano oltre 26 milioni di Euro tra imposte sui redditi, Iva ed Irap. Le verifiche fiscali sono state, quindi, incentrate sull’analisi degli schemi di “aggressive tax planning”, cioè sulle illecite strategie di “pianificazione fiscale” che hanno come scopo quello di consentire a grandi gruppi internazionali di beneficiare, illegittimamente, dei vantaggi offerti dalla sovrapposizione dei differenti regimi fiscali.

Denunciati gli amministratori pro tempore delle due società, per violazione delle norme previste dal d.lgs. 74/2000 che disciplina i reati in materia di imposte sui redditi e sull’Iva., ovvero per i reati di infedele dichiarazione dei redditi, omessa dichiarazione ed occultamento e distruzione di scritture contabili. Contestualmente è stata avanzata all’Agenzia delle entrate la proposta di congelamento dei beni, all’Autorità giudiziaria quella di sequestro per equivalente finalizzato alla confisca anche in territorio estero.

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