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Venti distributori di metano: la decarbonizzazione secondo Snam. L’8 si torna a Roma

LECCE- Venti distributori di metano, “+30 per cento rispetto a oggi, attraverso iniziative mirate con Eni, Api, distributori locali e Q8”; studio in cinque mesi del potenziale SSLNG per “Ottimizzare la gestione di scarti e rifiuti con il biometano”; il “possibile lancio del ‘Progetto Capoluogo’ in una città (ad esempio Taranto) per testare i benefici per il trasporto pubblico e la NU e la possibile estensione futura”.

Sono queste “Le tre iniziative prioritarie” per “potenziare le infrastrutture per la mobilità sostenibile” proposte da Snam nel documento di quattro pagine intitolato “Sostenere la decarbonizzazione della Regione Puglia”, presentato ad agosto sul tavolo romano che tanto fa discutere, quello sugli investimenti aggiuntivi che Tap e Snam dovranno pagare a fronte della costruzione del gasdotto.

A Roma si tornerà il prossimo 8 novembre e lunedì 6 l’assemblea dei sindaci si riunirà in Provincia per capire se è opportuno continuare a sedersi a Palazzo Chigi e a trattare. Perché un dato appare sicuro: chi pensava si potesse discutere lì della decarbonizzazione di Cerano resterà deluso. L’offerta delle aziende riguarda qualcosa di decisamente diverso.

Certo, ci sono anche le proposte avanzate da Tap, che sono di natura differente: a parte i bandi per finanziare le associazioni, formare gli operatori della ristorazione, i corsi di inglese e informatica e uno studio sui rifiuti in mare con campagne nelle scuole, ha presentato un progetto a sostegno della comunità di pescatori di San Foca e uno per le comunità di abitanti nei pressi del terminale di ricezione, per un piano di rigenerazione urbana sostenibile. Infine, il Progetto Posidonia, con la ripiantumazione della pianta acquatica sui fondali .

Si dovranno valutare anche le richieste avanzate dai sindacati e Confindustria. Quali sono? Quest’ultima ha chiesto di realizzare un centro di formazione su esperti della sicurezza; di promuovere la mobilità green; sostituire le apparecchiature di riscaldamento nelle scuole e in luoghi ad uso pubblico; avviare progetti di utilizzo del biogas nelle fattorie; realizzare una social card con negozi energy saver; promuovere un centro didattico sul gas naturale, percorsi di turismo scolastico basato sull’energia e parchi giochi attrezzati a basso impatto energetico. Per la Uil, vanno offerti a “cittadini e imprese pugliesi agevolazioni e sgravi fiscali sulle bollette del gas”; va incrementata la quota di posti di lavoro riservata ai locali e attualmente stimata nel 20 per cento; va sostenuta la realizzazione della catena del freddo (si legga: imprese di surgelati); collaborare con la Regione per chiudere il ciclo dei rifiuti. La Cgil insiste nel finanziare la produzione di idrogeno per i mezzi di trasporto e le industrie. La Cisl propone di finanziare la sostituzione dei mezzi pubblici con quelli a gas; creare un Istituto tecnico per formare esperti di efficienza energetica o sostenere un master dedicato alle rinnovabili; realizzare una convenzione con le banche per supportare cittadini, imprese e amministrazioni in operazioni di efficientamento energetico, specie per le case popolari; stipulare convenzioni con case automobilistiche per una campagna di agevolazioni per sostituire vetture a benzina e diesel con quelle a gas.

15 milioni di euro per fare tutto è la somma al momento messa sul piatto.

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