CELLINO SAN MARCO- Fili elettrici tranciati, 13 filari di vigneti manomessi. Un danno modesto, da 2.500 euro, ma dal valore simbolico potente, perché stavolta i malviventi si sono spinti fin sulla soglia di casa. A denunciare quello che a suo avviso è un vero atto intimidatorio è l’imprenditore vitivinicolo Gilberto Maci. Nel rientrare a casa, nella serata di venerdì, ha notato l’insegna del tabellone pubblicitario del suo parco acquatico spenta.
In mattinata, i sospetti si sono trasformati in certezza: il cavo di alimentazione era stato tagliato. Di più, era stato spezzato il filo che regge 13 filari di vigneto, nei tre ettari intorno alla sua abitazione, a Cellino San Marco, sulla strada San Donaci-Tuturano.
“Ora ho paura”, ripete lui. Ha dichiarato di non avere ricevuto minacce ed è la prima volta che viene presa di mira la sua azienda vinicola, mentre atti intimidatori sono stati registrati in passato ai danni del suo show room a Lecce. Vigilanza rafforzata, dunque, “ma- ribadisce – non si può vivere così”.