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Tavolo Tap, si cerca di allargare ad altri sindaci. In ballo investimenti per 15 milioni di euro

LECCE- Si tenterà di allargare ad altri Comuni e di prendere insieme una decisione condivisa prima di ripresentarsi a Palazzo Chigi, tra il 7 e 8 novembre, per il tavolo romano sul gasdotto e sugli investimenti aggiuntivi che Tap e Snam finanzieranno sul territorio. Per la delegazione che giovedì scorso si è seduta lì a nome di 13 Comuni è tempo di capire la strategia da adottare. La Provincia, dunque, convocherà l’assemblea dei sindaci nei prossimi giorni, anche perché, come detto in mattinata a Palazzo Adorno da alcuni primi cittadini come quello di Ortelle, “prendere decisioni da soli significherebbe forzare la mano”. Anche il presidente della Provincia Antonio Gabellone ha ribadito che “è necessario avere un mandato più ampio”, specie perché, come ha riferito, “in premessa, giovedì, la viceministra allo Sviluppo Economico Teresa Bellanova ha detto che chi sta a quel tavolo considera l’opera utile e il sito idoneo”. E questo, ovviamente, cozza con il fatto che da sempre tutti i sindaci, anche quelli andati lì, si sono dichiarati contrari a Tap.

Durante la riunione, il prefetto Claudio Palomba ha suggerito di vagliare le proposte sul territorio anche con i sindacati, prima di portarle a Roma, e di darsi una scaletta di priorità. Stando alla linea decisa, però, l’assemblea dei sindaci che sarà convocata servirà per aggiornare i colleghi e condivere l’iter, ma non è previsto di mettere ai voti l’iniziativa.

Su cosa si dovrà ragionare, dunque? Da un lato, sull’avviare una cabina di regia permanente sulle macroquestioni relative a energia, ambiente e salute, ciò che si può fare con governo e Regione ma anche senza Tap e Snam. Dall’altro, serve capire se a Roma bisognerà continuare ad andare, perché lì l’oggetto della discussione è già chiaro ed è un altro: decidere quali interventi finanziare con un budget messo a disposizione dalle società private e che al momento, salvo aumenti futuri, si aggira attorno ai 15 milioni di euro, come confermano da Tap.

La parola, ora, spetterà agli altri.

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