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Regionale 8, meno impatti e meno spreco: la variante ignorata

LIZZANELLO- Tra tutte le proposte di varianti con cui è stato emendato il progetto della strada regionale 8, così come approvato dalla giunta regionale a giugno, questa è stata da sempre ignorata: è quella relativa al primo tratto, che ad oggi prevede un strada dall’uscita Fondone della tangenziale est di Lecce fino alla rotatoria dei Giardini di Atena, feudo di Lizzanello. Certo, si è passati da quattro a due corsie, ma in che modo? Il Comune di Lizzanello, negli anni scorsi, propose di utilizzare la viabilità già esistente per unire le due vie del Fondone e la Lecce-Vernole,una stradina facilmente allargabile (in giallo nella cartina), visto che comporterebbe pochi espianti di ulivi e pochi problemi con muretti a secco.

Invece? A spiegare quanto si farà è l’ex vicesindaco Gianpiero Marchello: “la nuova sezione (in blu nella cartina, ndr) attraverserà un’area a vincolo paesaggistico”, senza utilizzare, tra l’altro, una ulteriore via interpoderale pure esistente, la Sp1, come da proposta della Soprintendenza.

L’aver classificato l’opera come “strategica” ha consentito di scavalcare diverse questioni. E dunque la nuova arteria, come da progetto, dovrebbe attraversare queste campagne fatte di ulivi, doline, cigli di scarpata. “Non c’erano i tempi per valutare nuove varianti ci è sempre stato detto dalla Regione – dice ora Marchello – ma adesso una variante è stata fatta e quindi perché non valutare anche questa proposta?”.

La questione si riaccende ora che riprendono ad arrivare i provvedimenti di esproprio (nella foto ulivi già classificati per essere espiantati). E si riaccende perché in un altro tratto del progetto una variante è stata accordata:  invece di un asse unico, verrà usata la doppia strada già esistente, ma la soluzione scelta non è quella originariamente proposta dal Comune, comportando con ciò, da un lato, diverse espropriazioni a danno di varie ville e, dall’altro, la necessità di percorre parecchi chilometri per tornare indietro. E dunque, alla fine, la richiesta è chiara: se per questa variante non richiesta il tempo c’è stato, per l’altra, che risparmierebbe ettari di suolo, perché non si potrebbe?

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