Politica

Pug e bilancio alla base dell’inciucio,o meno, a Palazzo Carafa? Un “Consiglio” di Stato per gli Stati Generali

LECCE- Il 9 novembre sembra più una data per rimandare ogni decisione da poter prender da subito che la definitiva pietra che colpirà l’attuale o futura maggioranza a Palazzo Carafa. Il centro destra vuole attendere il Consiglio di Stato e valutare tutto in occasione degli Stati Generali, invoca chiarezza ed unità ma nel primo appuntamento di ieri crea le condizioni per una spaccatura con gli alleati esclusi dalla convocazione della riunione tenuta nella sede di Forza Italia. Attendisti gli sconfitti, speranzosi coloro che sono al governo di Lecce. Cosa fare, è il primo interrogativo tra coloro che stanno sopportando la sconfitta di Giugno. Nel centro sinistra si spererebbe, in caso di sentenza favorevole all’anatra zoppa, che almeno 3 dell’attuale minoranza post perroniana possano esser stampella dell’esecutivo di Palazzo Carafa. Se ciò non avverrà quattro le strade da valutare: far vivacchiare il centrosinistra a seconda degli interessi politici del centrodestra rappresentato da più “anime” interne e spesso non concordi, dimissioni di Salvemini per cercare una nuova maggioranza programmatica, dimissioni irrevocabili del primo cittadino o dimissioni dei consiglieri del fu popolo delle libertà ed elezioni anticipate in ambo le ultime due ipotesi. In caso dello spesso citato: bene per la città, si potrebbe pensare alla, su ventilata prima ipotesi: non far andare in minoranza il centrosinistra votando in consiglio quanto proposto dal primo cittadino. Per maggioranze o minoranze omogenee e coerenti la visione dovrebbe esser diametralmente opposta su due questioni particolari che interesseranno l’attività amministrativa, da una parte il nuovo Pug e dall’altra l’approvazione del bilancio. Se il Piano Urbanistico Generale progettato dal centrodestra fu quasi nella totalità censurato dal centro sinistra come potrebbe oggi esser riproposto o come potrebbe tanto cambiare riuscendo ad avere comunque il consenso della ipotetica futura maggioranza consiliare avversa all’attuale esecutivo? Così come il bilancio, che esprime chiaramente gli obiettivi da perseguire, come potrebbe esser approvato considerato che già sui soli debiti fuori documento economico è stato netto lo scontro tra Perrone e Salvemini? Domande che troveranno risposte presumibilmente non prima della data del 9 novembre

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