LECCE- “Solo uno sfogo alle accuse del padre del 17enne”, che ancora non ha chiesto scusa per la tragedia che ha strappato via la vita di Noemi. Così l’avvocato Mario Blandolino giustifica l’intervento telefonico della madre della 16enne durante la trasmissione di Quarto Grado, quando all’ennesimo giudizio sulle condizioni psicologiche della ragazza da parte del padre del fidanzato reo confesso dell’omicidio, consumatosi lo scorso 3 settembre, nelle campagne di Castrignano del Capo, lei ha alzato la cornetta dicendo: “Così come io non mi permetto più di parlare di persone che tali non possono essere più definite -ha detto- e si dovrebbero vergognare, dovrebbero mettere la testa sotto la terra, adesso basta, anche loro devono lasciare in pace mia figlia. Io querelo il signor Biagio, non deve più diffamare più mia figlia, non ho paura di lui. Non porto odio e rabbia, ma adesso basta, c’è stato un delitto orrendo, le loro anime sono dannate a vita”.
Parole forti “giunte da una madre piena di dolore e rabbia”, vittima della perdita di sua figlia -ha specificato il legale- che proprio ieri ha dato notizia alla Procura del ritrovamento in un cassetto, in camera di Noemi, di un suo vecchio cellulare, che ora è stato sequestrato per essere analizzato.
Mercoledì prossimo, invece, il pm conferirà l’incarico di eseguire gli accertamenti tecnici di tipo biologico, genetico e molecolare per rilevare tracce biologiche sui reparti e sul resto del materiale sequestrato. Mentre è fissato per il 18 ottobre il conferimento dell’incarico per l’eseguire la perizia psichiatrica sul 17enne reo confesso dell’omicidio. L’incidente probatorio servirà a capire se il giovane fosse in grado di intendere e volere.