LECCE – Il concetto il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio al primo cittadino di Lecce lo ha ribadito chiaro e forte: fino a quando il mutuo acceso per finanziare la realizzazione del filobus non sarà estinto, di rimozione non si potrà parlare. La data di estinzione del debito la definiranno i tecnici, per il momento l’unica strada percorribile ma da definire è l’interruzione di servizio delle tre linee ancora attive e che gravano sulle casse di Palazzo Carafa senza un riscontro dell’utenza.
L’incontro romano in mattinata ha visto arrivare il sindaco Carlo Salvemini, dati e documenti alla mano, con un chiaro obiettivo: dialogare sulla rimozione di un’opera “inutile e costosa” così come l’ha definita più volte.
“Dati oggettivi che parlano da soli -commenta Salvemini al margine dell’incontro- e che hanno naturalmente impressionato chi li ascoltava per la prima volta. A questi va ad aggiungersi il mancato riconoscimento del contributo regionale al sistema filoviario. Un buco nero. Il tema della rimozione di pali e fili -continua il sindaco- deve misurarsi con i tempi di chiusura del mutuo acceso.
Nel frattempo resta comunque aperta e percorribile la scelta di fermare il filobus dati i suoi costi. E ragionare su vendita flotta mezzi e stima costi di futura rimozione. C’è che una vicenda che si è consumata in un ventennio non la si può chiudere in un incontro di un paio d’ore. Ci vuole pazienza, coraggio, prudenza, immaginazione“.
Alle porte del Ministero delle infrastrutture, in Via Nomentana, nelle stesse ore c’è anche il consigliere d’opposizione nonchè ex candidato sindaco Mauro Giliberti che con video-selfie racconta con rammarico di non essere stato coinvolto nell’incontro pur essendosi offerto volontario. “Nonostante questo, tifo per il sindaco Salvemini -ha detto- mi auguro che i miei concittadini possano tornare a vedere il cielo di Lecce“.
