Ambiente

Xylella, né reimpianti di ulivi né commercializzazione della vite: Bruxelles stronca la Puglia

BRUXELLES- Doppia delusione per la Puglia: né reimpianti di ulivi né commercializzazione della vite. Bruxelles stronca tutte le speranze riposte nella due giorni di lavori del Comitato fitosanitario europeo, che si tenuta ieri e oggi. Non è stato possibile, infatti, mettere ai voti la proposta di modifica della decisione n. 789/2015 sulla Xylella fastidiosa, quella cioè che vieta il reimpianto degli alberi.

Eppure, come fa sapere la Regione, nel corso della discussione tenutasi a Bruxelles, si è registrato consenso pressoché unanime da parte di tutte le delegazioni sulle tre modifiche che sono di estremo rilievo per il nostro territorio: autorizzazione al reimpianto dell’ulivo, tutela degli alberi monumentali non infetti nei 100 metri da pianta infetta, liberalizzazione della movimentazione delle tre varietà di vite resistenti alla Xylella (Negroamaro, Primitivo, Cabernet Sauvignon). “Lunghe discussioni tra i rappresentanti degli Stati membri su altri punti del testo e assenza di soluzioni condivise – riferiscono da Bari – hanno condotto la discussione verso un nulla di fatto, senza che si completasse l’analisi di tutti gli articoli del testo e senza quindi poterlo votare”.

“La delusione è grande – affermano il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e l’assessore Leo di Gioia – per una notizia che, ancora una volta, priva gli agricoltori e tutto il territorio salentino della possibilità di immaginare un futuro economicamente sostenibile e di restaurare il paesaggio agrario gravemente compromesso dalla Xylella.  Questo stop si aggiunge al ritardo accumulato negli scorsi mesi, in cui avevamo già assistito a diversi rinvii pur in presenza di una bozza di decisione utile alla causa del territorio pugliese. Già prima dell’estate, infatti, avevamo denunciato questa situazione che – nei fatti – penalizza esclusivamente il territorio pugliese, poiché negli altri Stati membri il problema non ha questa vastità e portata, anzi in alcuni di essi è del tutto assente. Per questo, già in occasione del primo rinvio avevamo indirizzato al Ministero una nota per segnalare la necessità di giungere con urgenza al voto e di innescare, grazie all’eliminazione del divieto di impianto dell’ulivo in zona infetta, un meccanismo virtuoso di estirpazione delle piante e di riconversione colturale supportata dai finanziamenti del PSR Puglia misure 5.2 e 4.1, che avrebbe comportato anche una riduzione della pressione di inoculo cioè la riduzione del rischio di espansione della malattia”.

Eppure, sulle notizie di una svolta certa nei giorni scorsi erano arrivati proclami.

“E’ indubbiamente positivo – continuano il presidente Emiliano e l’assessore di Gioia – il fatto che gli Stati membri abbiano raggiunto il consenso sulle modifiche di interesse per il territorio pugliese, ma ciò non basta: occorre arrivare all’adozione della decisione formale, per poter attuare in concreto queste previsioni. Nel frattempo non staremo con le mani in mano e già da lunedì avvieremo un confronto col Ministero per iniziare a preparare gli atti nazionali che sono necessari per rendere operativo il diritto di impianto di ulivi in zona infetta, affinché esso possa divenire realtà appena la decisione europea entrerà in vigore. Chiederemo inoltre a Roma di far presente alla Commissione europea che qualora le divergenze di vedute tra gli stati membri sui punti contestati della decisione dovessero protrarsi, sarebbe saggio dividere il testo in due parti, portando così al voto i ottobre gli articoli su cui vi è unanime consenso”.

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