Cronaca

Noemi, interrogatorio di garanzia per il fidanzato: “omicidio premeditato”. L’incubo di quell’alba

LECCE- Omicidio aggravato da premeditazione, crudeltà e futili motivi. È questa l’accusa da cui dovrà difendersi il fidanzato 17enne di Noemi Durini, la ragazza di Specchia ritrovata cadavere mercoledì nelle campagne di Castrignano del Capo.

In mattinata l’interrogatorio di garanzia davanti al gip Ada Colluto. Il ragazzo, che è difeso dagli avvocati Luigi Rella e Paolo Pepe, è tenuto in isolamento e guardato a vista nel Cpa di Monteroni, l’ex carcere minorile.

Dal decreto di fermo emerge che il ragazzo è passato a prendere Noemi da casa alle 4.51 di domenica 3 settembre con la Fiat 500 della madre. I due si sono diretti verso Alessano e poi a Novaglie. Da lì hanno percorso la litoranea fino a Leuca, risalendo verso Castrignano. A quel punto il fidanzato ha chiesto a lei di scendere a fumare una sigaretta: hanno parcheggiato la macchina e si sono inoltrati nell’oliveto. Lì Noemi è stata uccisa. Il 17enne ha prima dichiarato di averla ammazzata con delle pietre, poi con un coltello. La Tac sul corpo ha escluso comunque la lapidazione, ma la lama, che il ragazzo avrebbe avvolto nella sua maglietta e gettato via, non si trova ancora.

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