Attualità

Mobilità, nastrini rossi: trasformare cattedre di fatto in diritto

LECCE – Un comunicato congiunto, ad esprimere tutta la loro rabbia i nastrini rossi di Puglia, Calabria,Campania e Sicilia. Per battere i pugni sul tavolo sulla vicenda graduatorie docenti, si parte proprio dalla situazione creatasi in Puglia.

Illuminante il curioso caso della Puglia -scrivono- che ha permesso l’assunzione di oltre 2 mila docenti da ripartire tra insegnanti presenti nelle gae, le graduatorie ad esaurimento, e le gm, graduatorie dei concorsi. Molte graduatorie ad esaurimento sono state de facto esaurite. A sedere in cattedra anche colleghi divenuti di ruolo senza neppure un anno di esperienza da precario… mentre colleghi di ruolo e con anni di esperienza da precari continuano a fare funzionare le scuole del nord. E allora l’amaro in bocca resta proprio per quei professionisti che già dal 2015 -dicono- affidandosi allo Stato, sono stati catapultati nelle scuole del nord a causa di un algoritmo poco chiaro.

I prof della 107 sono infatti il corto circuito della riforma ed ora più che mai è urgente e doveroso un cambio di rotta, basta superare quell’assurda trovata politica che è la differenza semantica tra organico di fatto e organico di diritto“.

Alla stessa regione Puglia, dopo l’approvazione all’unanimità più di un anno fa della Mozione la Buona scuola, è stato chiesto a giugno un ulteriore sforzo di tutela della “manovalanza intellettuale” dispersa al nord con l’attivazione dei “diritti a scuola”, entro il primo settembre. Con questa strategia centinaia di insegnanti costretti al nord sarebbero rientrati anche se per un anno scolastico.

Purtroppo questo non è avvenuto -incalzano- con la conseguente emorragia di insegnanti e di redditi. E così anche per il prossimo anno scolastico, gli alunni e studenti del sud resteranno senza i loro insegnanti più titolati“.

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