CASTIGLIONE D’OTRANTO – Solo all’interno del Parco regionale Otranto-S.M.di Leuca-Bosco di Tricase, le substeppe, che coincidono con i vecchi pascoli, coprono una superficie pari a 1.067 ettari, il 33 per cento della superficie dell’area protetta. Al di là della zona otrantina però, dove si contano circa dieci grossi greggi, per il resto quasi nulla. Un patrimonio immenso, supertutelato ma per niente valorizzato. Questo resta dei pascoli leccesi.
Un cortocircuito forte: proprio le aree pascolo sono considerate dal Piano paesaggistico territoriale regionale, habitat prioritari in area parco, tutelati più dei boschi di lecci e della macchia mediterranea, chiave di volta nel presidio del territorio, ma anche per la reintroduzione di biodiversità a rischio estinzione.
Già nel 2007, dieci anni fa, il Ministero dell’Agricoltura, nel suo elenco delle razze minacciate, aveva lanciato l’allarme: la situazione è via via peggiorata.
«Senza il pascolo, c’è il degrado -sottolinea Francesco Minonne, direttore del Parco regionale Otranto-Leuca– abbandonare questa risorsa significa abbandonare quei terreni, che così sono sempre più preda di incendi, non è solo un valido elemento di reddito, ma un elemento di gestione per mantenere stabili quegli ecosistemi».
Quello che manca è il supporto pubblico ad attività specifiche del settore.
La rivitalizzazione dei pascoli in aree protette è proprio l’impegno assunto da Castiglione d’Otranto durante la seconda serata (oggi) di preludi alla Notte Verde organizzata da Casa delle Agriculture Tullia e Gino e Rete SalentoKm0 con il patrocinio del Comune di Andrano.
La reintroduzione di razze autoctone in via d’estinzione, la formazione della figura del nuovo pastore, laboratori pratici su tecniche casearie, apicoltura responsabile e smielatura. Sempre questa sera a partire dalle 21.00, in piazza della Libertà, il dialogo su “Pastorizia, agroecologia e paesaggio” con Fernando Garcia-Dory (Artista, agroecologo, ricercatore di fama internazionale) e Francesco Minonne (Direttore scientifico del Parco Naturale Regionale Costa Otranto- S.Maria di Leuca e della Notte Verde). La parola chiave è una sola: pascere per rinascere, guardare al futuro rispolverando il passato fatto di tradizioni e antichi mestieri che hanno ancora tanto da insegnare.