MELPIGNANO – Le luci nel buio disegnano la tradizione, con le luminarie dal colpo d’occhio superbo. La musica sul palco, invece, si fa nuova vita, nuovo battito, diverso, mixando lo swing e i tamburelli, gli ottoni e le voci. Al pianoforte lui, il maestro concertatore Raphael Gualazzi, impeccabile, onnipresente. La Notte della Taranta a Melpignano fa ballare 140mila persone, stando alle stime diffuse dalla Questura di Lecce.
Tema portante la pace tra i popoli, messaggio ribadito più volte, anche con il messaggio letto da Marino Bartoletti di Pietro Solesin, fratello di Valeria, morta nell’attenato al Bataclan di Parigi.
Suoni afroamericani, stornelli, tanta tromba, brani fedeli al loro tempo. Gregory Porter, star del jazz internazionale, si cimenta in “Quannu te llai la faccia”. Suzanne Vega emozionante con il suoi stile che rifluisce ne “La cerva”.
E ancora, l’inno della Marcia della Speranza, un canto autentico per la pace, “Prayer for the Mothers” di יעל דקלבאום – Yael Deckelbaum, la preghiera delle madri, quelle israeliane e palestinesi, con la danza di Nicoletta Manni, di origini salentine, ètoile del Teatro alla Scala di Milano.