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“Poca collaborazione” con minoranza e revisore dei conti, il prefetto scrive al sindaco di Nardò

NARDO’- Troppe lamentele di scarsa collaborazione con la minoranza consiliare e con il collegio dei revisori dei conti. Per questo il prefetto di Lecce Claudio Palomba prende carta e penna e scrive al sindaco di Nardò Pippi Mellone sollecitandolo a fornire notizie e a “comunicare le iniziative che vorrà intraprendere per favorire uno spirito collaborativo nel superiore interesse della comunità amministrata”.

La lettera è giunta nelle scorse ore in municipio e segue l’incontro del 14 luglio scorso tra il prefetto e i consiglieri di opposizione, che hanno lamentato criticità nel tempestivo accesso agli atti ritenuti indispensabili per esercitare il ruolo di controllo che spetta alla minoranza. Tra l’altro, come è ricordato nella missiva, il 29 maggio è stata richiesta, senza risultati, da parte dei sei consiglieri la convocazione d’urgenza della prima commissione consiliare. Non solo, negli ultimi sei mesi sono state presentate diverse interrogazioni e mozioni su argomenti che riguardano le funzioni di indirizzo e controllo, ciò che, stando al regolamento di Palazzo Personè, andrebbe inserito nel primo Consiglio comunale utile e comunque non oltre tranta giorni dalla data di presentazione. Discussione, invece, mai avvenuta. Inoltre, stando a quanto rappresentato dall’opposizione al prefetto, dalla relazione della commissione consiliare di controllo e garanzia del 27 febbraio scorso, emergerebbero irregolarità nell’adozione della delibera di giunta di novembre con cui è stata approvata l’offerta di assistenza tecnica pervenuta da parte del consorzio Cetma, “senza che sia stato preventivamente avviato un procedimento di evidenza pubblica”.

Ma non è solo questione di frizioni nei rapporti tra maggioranza e opposizione. Il 14 giugno, i dirigenti dell’area Enti locali della Prefettura hanno ricevuto i componenti del collegio dei revisori dei conti di Nardò. Loro hanno segnalato difficoltà nello svolgimento delle funzioni assegnate dalla legge all’organo di revisione, perché “sovente non sarebbe stata fornita tempestivamente la documentazione richiesta e ritenuta necessaria al fine di esprimere, nei tempi stabiliti dalla norma, il previsto parere sui documenti contabili sottoposti al controllo, comportandone, in tal modo, lo slittamento dei tempi”.

Ecco perché Palomba chiede ora lumi.

“Spiace che la Politica debba sprofondare fino a questo infimo livello, ma i fatti verificatisi da un anno a questa parte non ci consentivano più di proseguire sulla strada della diplomazia”, dice il consigliere Pd Lorenzo Siciliano, che parla anche a nome degli altri membri dell’opposizione, Roberto My, Carlo Falangone, Giancarlo Marinaci e Daniele Piccione. “Quello di cui siamo certi – rimarca – è che la trasparenza, nel Comune di Nardò, è un’utopia, un qualcosa di sconosciuto. La tanto decantata “casa di vetro” si è rivelata una cappa soffocante per la democrazia ed il rispetto dei ruoli istituzionali. Chi rappresenta migliaia di cittadini, sol perché in minoranza, viene trattato come pezza per i piedi”.

“Forniremo al prefetto Palomba i chiarimenti che chiede, com’è normale prassi istituzionale. Ma sia chiaro – replica Ettore Tollemeto, presidente del Consiglio comunale – che la sortita dei consiglieri di minoranza è solo un’azione molto velleitaria, tesa a recuperare disperatamente visibilità. Basti pensare che si parla di presunte irregolarità in una riunione della commissione consiliare di controllo e garanzia che tecnicamente non si è mai costituita per assenza del numero legale, cui hanno contributo gli stessi consiglieri di minoranza con la loro mancata presenza. Una commissione che quindi giuridicamente non esiste. O basti pensare ancora che il rapporto difficoltoso con il collegio dei revisori è stato rappresentato al prefetto dal segretario generale Scrimitore e dal dirigente Falco ben prima di giugno e semmai è un problema per l’amministrazione più che per il collegio”.

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