Ambiente

Nuovo impianto rifiuti a Campi, dovranno essere valutati gli impatti ambientali

CAMPI SAL.- Nessuna strada in discesa per il nuovo impianto di trattamento rifiuti di Campi Salentina: sarà sottoposto a valutazione di impatto ambientale il progetto con cui la Ce.ri.sma., società del gruppo Montinaro, chiede di riconvertire l’ex sansificio Capurro, in contrada Falchi, per realizzare lì il primo impianto pugliese per il trattamento e il recupero di rifiuti provenienti dallo spazzamento stradale e dalla pulizia degli arenili.

L’istanza di procedura di verifica di assoggettabilità a VIA era stata depositata il 14 febbraio. Ora il Settore Ambiente della Provincia comunica la necessità di verificare gli impatti, anche perché l’impianto in progetto è riconducibile a quelli di “smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi, con capacità superiore a 50 t/giorno, mediante operazioni di incenerimento o di trattamento”.

La società ha proposto la tecnologia del “soil washing”, letteralmente “lavaggio del suolo”. Consiste nel lavaggio, appunto, dei rifiuti in ingresso, che vanno dalle cartacce alle plastiche, dai mozziconi di sigaretta alle ghiaia. Da lì si ottiene il recupero della frazione inerte contenuta. L’obiettivo, infatti, è riutilizzare questo materiale, ghiaino, sabbia e ghiaietto, nel settore dell’edilizia e per l’asfaltatura di strade ed autostrade, sottraendolo alle discariche.

Dopo l’ok, sotto il profilo urbanistico, da parte del Comune di Campi, la Provincia di Lecce ci va cauta. E lo fa per diversi motivi: “l’area d’intervento ricade in un’area di tutela quali-quantitativa dell’acquifero carsico salentino”; c’è “l’assenza di una apposita e dettagliata valutazione previsionale d’impatto acustico della futura attività produttiva che tenga conto di eventuali recettori sensibili prossimi all’area d’intervento e nonché di civili abitazioni”, visto anche che il primo centro abitato di Campi si trova a circa 300 metri; c’è ancora “assenza di una valutazione adeguata dell’impatto delle polveri prodotte dall’attività mediante modellistica tridimensionale, che tenga conto della meteorologia locale e degli effetti cumulativi con altri eventuali insediamenti produttivi prossimi all’area in questione”. Inoltre, non ci sarebbe stata “una valutazione del rispetto del progetto a quanto indicato nel Piano di Gestione dei Rifiuti Speciali della Regione Puglia”. Tutte “criticità”, come sono state definite dalla Provincia, che richiedono “una appropriata valutazione degli effetti ambientali”.

 

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