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Rizzo afferma: «La squadra sta abbastanza bene».

LECCE (di M.Cassone) – Roberto Rizzo, allenatore del Lecce, al termine dell’amichevole vinta per 5-1 col Gallipoli, al Via del Mare, ha fatto il punto della situazione sul momento della sua squadra ad una settimana esatta dall’esordio in campionato che giocherà a Brindisi contro la Virtus Francavilla.
«È stata la giusta conclusione dopo un settimana di lavoro intenso, abbiamo lasciato un po’ di roba per strada per le tre partite ufficiali, Ciliverghe, Pro Vercelli e Pordenone, avevamo rallentato e questa settimana abbiamo spinto e per chiudere ci voleva un po’ di gara. La squadra sta abbastanza bene compatibilmente con il lavoro fatto in questa settimana, settimana prossima scarichiamo un po’ e approcciamo con la partita col Francavilla. Disattenzioni? Quando giochi, inevitabilmente, dal punto di vista della concentrazione qualcosa tendi a lasciare, non è da questo punto di vista che dobbiamo migliorare ma dobbiamo approcciare meglio ed entrare prima in partita».
Sul nuovo arrivato Armellino la pensa così: «Marco è un calciatore importante, in mezzo al campo ne ho altri, io credo che sarà pronto come tutti gli altri ad entrare un po’ nei meccanismi, d’altronde questo è il sesto allenamento che fa con noi, con in mezzo una trasferta alla quale non ha potuto partecipare; è un giocatore di tale forza ed esperienza che faticherà poco ad entrare in sintonia con il resto della squadra».
Sugli acciaccati Costa Ferreira e Pacilli chiarisce la situazione e spiega: «Costa sta bene, si allena normalmente, non lo abbiamo rischiato, sarà a pieno regime in un paio di giorni. Mario invece ha qualche problemino in più però è in via di risoluzione, mi auguro nel giro di una decina di giorni di integrarlo completamente nel gruppo».
La questione che tiene tutti in apprensione è la possibilità di uno sciopero dei calciatori, secondo Rizzo si poteva pensare prima a questa eventualità: «Io da giocatore non ero iscritto ai sindacati per scelta, certo mi sembra francamente esagerato a cinque giorni dall’inizio del campionato parlare di sciopero, la delega era uscita già a maggio, una svegliatina prima non sarebbe stata male».
Poi parla dei due bomber Di Piazza e Caturano e del ritrovato Torromino: «Hanno giocato insieme e da soli, risposte credo che ne abbiano date e non è un problema, quando giocano insieme ci adattiamo a fare cose diverse, quando giocano da soli ne facciamo altre; Matteo può fare l’attaccante esterno, l’attaccante centrale, Caturano un po’meno. Torromino l’anno scorso fino all’infortunio è stato determinante poi ha avuto questo impaccio che lo ha limitato e non poco, io l’ho ritrovato in una condizione discreta e pian piano l’ho buttato dentro, non mi sorprende questa voglia di Torromino».
Infine chiude parlando delle critiche piovute sulla squadra dopo la sconfitta di Pordenone: «Partiamo da un presupposto: a Pordenone non abbiamo giocato una partita eccelsa, nonostante ciò era una partita che pur non giocando bene, pur non aggredendo come facciamo di solito, a 10 minuti la vincevamo e controllavamo agevolmente, poi abbiamo subito il gol, il rigore dubbio, il primo gol era in fuorigioco, a noi è stato annullato un gol, e alla fine il Pordenone ha vinto meritatamente. Abbiamo perso contro una squadra che è una buona squadra, quindi quando giochi meno bene degli altri puoi perdere. Poi in questa città ogni tanto escono fuori gli untori, per cui ci hanno dipinto un quadro catastrofico, cinque giorni prima eravamo una squadra di fenomeni, cinque giorni dopo siamo da buttare, io chiedo di avere un po’ di misura; il Lecce non è imbattibile, sfatiamo questo tabù, il Lecce potrà vincere e perdere, questo è l’inizio di un percorso che spero ci porti dove vogliamo arrivare».

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