LECCE- “Salvemini ha semplicemente applicato la norma del testo unico che prevede la revoca dei vertici delle partecipate, – dichiara sulla questione Antonio Rotundo – non c’è nessuna ripicca politica ne volontà di spartizione di poltrone; se come avvenuto in tantissimi comuni italiani gli amministratori di lupiae e sgm avessero avvertito il bisogno e la correttezza di rimettere il mandato nelle mani del Sindaco appena eletto si sarebbe e usata la procedura della revoca. Ciò che è francamente inaccettabile è la pretesa di far finta che con ci sia stata l’alternanza a Palazzo Carafa e l’atteggiamento che rasenta l’arroganza di proseguire nel mandato senza la conferma della nuova maggioranza politica sino a scadenza di mandato. I vertici di Lupiae e Sgm erano infatti stati nominati su base fiduciaria da parte del Sindaco sconfitto alle elezioni e lasciare il mandato subito dopo il voto era un atto politicamente dovuto se volevano evitare la procedura della revoca”