LECCE – Contattati già gli avvocati Giangi Pellegrino, Pietro Quinto, Ernesto Sticchi Damiani, Gianni Garrisi: l’obiettivo è creare una squadra di legali d’eccellenza per un Centrodestra che di sedere tra i banchi della minoranza a Lecce non ne vuole sapere.
Ha vinto l’ala moderata, “sgomitando” però sul dente avvelenato proprio dell’ex sindaco Paolo Perrone affiancato dal Cognato Saverio Congedo. Posizione estremista la loro ma bocciata dalla coalizione: la proposta perroniana era fare ostruzionismo, rifiutarsi di riconoscere la leggittimità del Consiglio Comunale così come è stato indicato dalla Commissione elettorale.
Riunione in mattinata nella sede di Direzione Italia: il responso è chiaro, si ricorre dinnanzi al Tar. Telecamere off limits nel corso dell’incontro, ma all’arrivo dei partecipanti il sentore era già chiaro.
Un boccone difficile da mandar giù soprattutto per chi resta tagliato fuori come l’ex assessore alle politiche ambientali Andrea Guido e gli azzurri Federica De Benedetto e Giorgio Pala.
Una batosta che coglie la coalizione tutta di sorpresa, che parla all’unisono di “decisione fuori legge”. Se sia un ricorso unitario o più ricorsi saranno i legali a valutarlo: le motivazioni del responso della commissione elettorale saranno rese pubbliche lunedì.
Per Roberto Marti, di Direzione Italia, non è tempo di “mea culpa”, bisogna adesso concentrarsi su questa nuova battaglia. Voce fuori dal coro Leonardo Calò di Noi Con Salvini: “il centrodestra -dice- piuttosto che rimuginare sul passato, dovrebbe assumersi le sue responsabilità e ripartire. Meno ricorsi, più autoconsapevolezza“.
Lontano da questa visione il Centrodestra busserà alle porte del Tribunale, per portarne all’ettenzione le sue ragioni.
