Attualità

Lido Salapia, urge messa in sicurezza. Rotundo e Foresio: “sì alla demolizione”

LECCE- L’urgenza di mettere in sicurezza Lido Salapia, a San Cataldo, è rimarcata fuori e dentro Palazzo Carafa: la pericolosità della struttura, nel bel mezzo di una spiaggia pubblica, è sotto agli occhi di tutti, tra cavi elettrici, chiodi arrugginiti, spuntoni di legno.

Oltre a Telerama e alle associazioni e operatori balneari della marina leccese, a chiedere un intervento di tutela dei bagnanti, bambini in primis, sono in coro due esponenti del Pd, Paolo Foresio e Antonio Rotundo. Questo come primo atto, a cui far seguire, a loro avviso, quello della demolizione della struttura fatiscente e poi anche quello dell‘accertamento delle responsabilità contabili, visto che la struttura è costata al Comune di Lecce 300mila euro, aperta nel 2010 e poi finita sotto sequestro nel 2013 per abusivismo.

“Il Salapia rappresenta uno degli sprechi maggiori dell’amministrazione precedente, praticamente quello che una qualsiasi giunta comunale non dovrebbe mai fare. Non essendoci le autorizzazioni necessarie – dice Foresio – ritengo che l’unica cosa da fare sia smontarlo quanto prima e restituire quel pezzo di spiaggia libera ai leccesi e magari poi accertare le responsabilità di questo spreco di denaro pubblico”.

Antonio Rotundo, nelle sue vesti di consigliere comunale e presidente della commissione controllo, già un anno fa aveva chiesto l’abbattimento di quello che ancora di più oggi è diventato un buco nero sul litorale frequentato dalle famiglie. Ora, torna a rimarcare la necessità di provvedere: “il lido Salapia è di fatto diventato una vera e propria discarica a cielo aperto, ricettacolo di ogni tipo di rifiuto, luogo di degrado assoluto, una pessima cartolina di ciò che non dovrebbe essere la marina dei leccesi. Ma il “lido” – aggiunge – è anche un rischio igienico-sanitario oltre che un pericolo per la pubblica incolumità ed è urgente, intanto, metterlo in sicurezza . Da tempo ho proposto in Consiglio comunale, inascoltato dalla vecchia maggioranza, di abbatterlo e di restituire la spiaggia alla libera e gratuita fruizione dei cittadini. Credo che sia giunto il momento di farlo così come occorre verificare se ci sono responsabilità per un eventuale danno erariale e chiamare i responsabili a pagare”.

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