NARDO’- Una proposta culturale e turistica che per la prima volta mette insieme gli attrattori vecchi e nuovi della città (oltre ai due di Santa Maria, il Museo della Preistoria, il Museo del mare antico, il Museo della civiltà contadina) e lega la scoperta delle radici, la storia, le risorse ambientali e naturalistiche del territorio, ma soprattutto mare ed entroterra. Accade a Nardò.
Il Museo della Memoria e dell’Accoglienza e l’Acquario del Salento sono stati affidati di recente tramite avviso pubblico alla società cooperativa Fluxus in rete con alcuni operatori locali secondo un modello di gestione innovativa e di qualità dei beni attrattori, in forte discontinuità con modalità di gestione obsolete e provvisorie del passato. In particolare, questa forma garantisce la realizzazione di pacchetti integrati di offerta turistico/culturale con ticket di accesso e servizi a pagamento, network territoriali virtuosi e partenariati, un sistema orientato all’economia della cultura, legando i servizi di gestione ad una logica di impresa turistico/culturale, un programma puntuale di iniziative culturali, in grado di valorizzare al massimo i due contenitori durante tutto l’anno (e quindi a favore di turisti, visitatori, residenti, gruppi organizzati e scolaresche).
Il primo esempio concreto di partenariato è quello con il Medieval Jewish di Palazzo Taurino a Lecce, il museo ebraico che si trova nel cuore della giudecca leccese, che porterà alla realizzazione da parte del museo di una mappa su un itinerario di rete tra il contenitore leccese e i due di Santa Maria al Bagno e ad un vero e proprio circuito di collegamento tra queste strutture, con importanti risvolti sul fronte dello “scambio” di visitatori.
Il Museo della Memoria, inaugurato nel 2009, raccoglie le testimonianze del passaggio a Santa Maria al Bagno di ebrei sopravvissuti all’orrore dei campi di sterminio. Oltre a una selezione di foto e di documenti di quel periodo, nel sito si trovano i celebri murales realizzati da Zivi Miller recuperati dopo un complesso lavoro di restauro.
L’Acquario del Salento è nato invece nel 2015 grazie al progetto comunitario Apreh e ospita, oltre a un centinaio di specie animali e vegetali, le riproduzioni di alcuni relitti, tuttora presenti lungo la costa neretina, ricostruiti così come appaiono oggi, dopo una convivenza con il mare e i suoi organismi.
Nel corso dell’info day, che si è tenuto venerdì 30 giugno, è stata presentata per la prima volta l’app Nardò Musei in rete, una comoda applicazione per tablet e smartphone che permetterà di conoscere tutto sugli attrattori culturali in rete del territorio neretino.