BRINDISI-Furti d’auto, con lo scopo di rivenderle oppure di chiede il riscatto, operando il cosiddetto “cavallo di ritorno”. Una vera associazione per delinquere che i carabinieri di Brindisi hanno smantellato dopo lunghe indagini coordinate dal Pm Milto de Nozza e che hanno portato all’arresto all’alba di 13 persone tra cui tre donne accusate anche di estorsioni, furti aggravati, furti in abitazione, riciclaggio e ricettazione. Sono di Oria, Francavilla Fontana e Latiano ma agivano non solo in provincia di Brindisi, ma anche tra Lecce e Taranto. U’associazione ramificata che aveva le mani ovunque e che dei furti d’auto aveva fatto un vero e proprio business. I mezzi venivano poi rivenduti o usati per chiedere alle vittima un riscatto con cifre che oscillavano tra i 500 e i duemila euro.
Sono 38 in tutto gli episodi contestati. A capo dell’organizzazione secondo gli inquirenti Maurizio De Michele e la sua famiglia: la moglie Angela e il figlio Attilio. Il promotore era Fabio Iurlaro. Alcuni avevano il compito di rubare le auto, altri di smontarle e rivenderle. Durante le indagini i carabinieri hanno sequestrato numerose centraline scodificate, cioè rese utili per essere attivate con le chiavi di chi poi commetteva il furto.