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Anche i tumori si ereditano: “Nel Leccese incidenza del 30 per cento, il doppio del resto d’Italia”

LECCE- Il dato di partenza è pesante: “l’incidenza dei tumori eredo-familiari in provincia di Lecce è pari a circa il 30 per cento, superiore alla media nazionale che si attesta intorno al 15 per cento. Abbiamo aree dove la presenza di mutazioni genetiche è del 50 per cento per i pazienti affetti da tumore mammario o ovarico”. A parlare è Giammarco Surico, primario dell’Oncologia del Vito Fazzi di Lecce.
I numeri sono quelli presentati durante il convegno programmato in mattinata presso l’Hotel Tiziano e raccolti in cinque anni di studio del progetto Mito, che fa rientrare anche Lecce nel panorama delle realtà italiane impegnate nello studio dei tumori eredo-familiari.
Si richiede il salto di qualità: nell’era della medicina di precisione, diventa necessario studiare pazienti affetti da tumore con analisi genetiche e molecolari. Questo infatti consente almeno due risvolti: da un lato, terapie target, mirate, meno tossiche della chemio; dall’altro, la possibilità di fare prevenzione studiando i familiari e seguendoli con unità operative apposite. Nel polo oncologico leccese, questo già si fa, accompagnando nel percorso i pazienti dal punto di vista psicologico, genetico, e seguendo nei controlli i familiari, arrivando ad evitare esagerazioni come la mastectomia preventiva.
Non è un problema solo per le donne, ovviamente. Nel Leccese, ogni anno si registra una incidenza di 87,5 nuovi casi di tumori al polmone ogni 100mila abitanti, molto oltre le soglie di Brescia e Taranto. La causa riesiede quasi sempre nei fattori ambientali.
“Nel 20 per cento dei casi – spiega Surico – si riesce a fare terapie target con molecole che hanno tossicità più bassa rispetto alla chemio e consentono la lunga sopravvivenza. Nei tumori al polmone si è anche in grado di studiare le mutazioni di resistenza, le vie di fuga che la neoplasia si cerca”.

I DATI
Stime recenti attestano che circa il 7-8 per cento dei tumori della mammella e circa il 10per cento dei tumori dell’ovaio hanno una componente di predisposizione ereditaria, mentre il 15-20 per cento dei tumori della mammella avrebbe una componente di familiarità. Tra le donne sane, circa il 15 per cento presenta almeno un/una familiare di I grado con tumore della mammella e si considera, anche se ancora non ci sono dati definitivi, che in queste donne il rischio di sviluppare un tumore al seno sia doppio rispetto al dato generale.

L’Ambulatorio dei Tumori Eredo-Familiari, a Lecce, offre un servizio di consulenza oncogenetica a soggetti provenienti dal territorio leccese ma anche da altre province e potrebbe rappresentare il centro di riferimento per il bacino di utenza del Salento, visto anche il volume di consulenza offerta a individui sani e/o con diagnosi di tumore: in tre anni 800 pazienti (donne nel 90 per cento dei casi) sottoposti a visita e consulenza, per un totale di 1084 prestazioni. Dai test effettuati, sono state individuate mutazioni genetiche in 122 pazienti, successivamente avviati in un percorso di prevenzione. La consulenza di tipo oncogenetico è condotta da un team multidisciplinare che include la figura dello psiconcologo e permette una valutazione accurata del rischio eredo-familiare, al fine di definire un programma personalizzato di sorveglianza di tipo clinico e strumentale e proporre, quando indicato, un percorso preventivo di tipo farmacologico o chirurgico.

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