OTRANTO – Il sequestro probatorio del Twiga ad Otranto mette in forse l’inaugurazione prevista per il 30 giugno e fa infuriare l’imprenditore Flavio Briatore che oltre a revocare la lincenza del marchio Twiga si sfoga contro la burocrazia, i controlli “Ne ho subito uno al giorno” dice, e ci va giù pesante con il turismo salentino in genere.
O meglio, con chi lo dovrebbe gestire e strutturare. Si perché, come già fatto in altre occasioni, Briatore ribadisce, ospite di Porta Porta nella puntata di mercoledi, che i salentini non vogliono proprio accettare quel “salto di qualità turistico” che potrebbe riscattarli. L’accusa è sempre ai salentini in generale e agli amministratori, probabilmente, il riferimento locale invece è preciso: parla di Gallipoli e del suo target turistico.
Per Briatore quindi Gallipoli è il turismo dei ricci, riferendosi probabilmente ai capelli rasta, e a quello degli impasticcati che dormono in spiaggia. Un altro affondo contro il Salento del blasonato imprenditore del lusso e del divertimento.
Intanto sulla vicenda Twiga è intervenuto anche il presidente Nazionale del Sib Maurizio Pasca che dice: “non capisco il clamore. Di stabilimenti di lusso nel Salento ce ne sono tanti. E poi, continua, c’è qualcosa che non quadra. Troppo denaro investito, prima di ottenere le concessioni”.