GALLIPOLI- Si attendono con ansia eventuali provvedimenti che possano portare alla riapertura del Parco Gondar di Gallipoli. Questa mattina i proprietari della grande struttura insieme ai loro legali si sono presentati in Procura  per discutere dell’ultimo sequestro in ordine di tempo, eseguito il 3 aprile scorso su disposizione del Gip Simona Panzera che ha accolto la richiesta del Pm Antonio Negro. Gli avvocati che rappresentano i proprietari del parco Gondar, Pierluigi Portaluri, Michele Bonsegna e Ladislao Massari. In mattinata sono stati in procura. Ogni singola contestazione di di reato verrà valutata nella piena convinzione della legittimità dei provvedimenti amministrativi adottati nel corso degli anni e della perfetta buona fede degli amministratori della Gondar srl.  Con loro in procura anche il sindaco Stefano Minerva (vedi foto), completamente estraneo alla vicenda ma naturalmente con il forte interesse pubblico a salvaguardare il territorio e le attività ricettive e attrattive. È alla guida infatti del comune che negli ultimi anni ha registrato un boom di presenze.
Sono 7 gli indagati nella vicenda: due proprietari, tre tecnici e due dirigenti comunali.  Il sequestro del Parco Gondar è arrivato a ridosso della Pasqua. Nella giornata di Pasquetta tutto era pronto per una serie di eventi musicali, poi il provvedimento con la contestazione di  abusi edilizi e abuso d’ufficio. La Polizia Giudiziaria, dopo lunghe indagini, ha ricostruito lo sviluppo della struttura, ampliata nel corso degli anni sino ad occupare, in area sottoposta a particolari vincoli in quanto ZPS (Zona a protezione speciale) e SIC (Sito di interesse Comunitario), una superficie complessiva di circa quindicimila metri quadrati, di cui circa mille metri quadrati appartenenti al demanio marittimo. La speranza è che si possano salvaguardare i posti di lavoro, per poi chiarire il preciso quadro giuridico nelle opportune sedi.
