AmbienteCronaca

Cerano, assist dal Ministero Salute: a Roma il dossier dei Sindaci del Nord Salento

BRINDISI- L’assist arrivato dal Ministero della Salute coglie di sorpresa, in positivo, il territorio del nord Salento, che si dice pronto a rinfocolare la battaglia sulle emissioni della centrale a carbone di Cerano. Nessuno se lo aspettava, infatti, che il dicastero che fa capo alla ministra Beatrice Lorenzin si mettesse di traverso in questa fase delicatissima, quella del rinnovo dell’autorizzazione integrata ambientale alla Federico II.

In conferenza dei servizi, infatti, ha espresso sì il suo assenso, ma “a condizione che il parere istruttorio conclusivo trasmesso dalla Commissione istruttoria sia integrato con le analisi relative agli impatti sulla salute sia all’interno (dei lavoratori) sia all’esterno (abitanti delle zone limitrofe), corredate con le eventuali ed ulteriori prescrizioni a maggiore tutela della popolazione e dei lavoratori”. È quanto contenuto nel parere a firma della dirigente Tommasina Mancuso, in contrapposizione rispetto a quanto previsto, invece, dal Ministero dell’Ambiente.

Per Egidio Zacheo, sindaco di Campi, il primo passo è far giungere a Roma la presa di posizione del territorio.Per il collega di Squinzano, Mino Miccoli, l’assist arriva in un momento clou, quello della discussione sull’offerta di spostare l’approdo del gasdotto Tap da Melendugno a Casalabate, a patto che, però, venga riconvertita a gas la centrale.

Nella giornata di mercoledì, tra l’altro, i sindaci dell’Unione dei Comuni del Nord Salento avevano avuto un incontro monotematico proprio su Cerano: stanno preparando un dossier per chiedere a Enel anche i danni in sede civile.La prossima settimana, inoltre, i sindaci torneranno in Procura, per chiedere conto di cosa è stato fatto dopo la presentazione del loro esposto congiunto sugli eventuali danni, sanitari in primis, derivanti dalla centrale.

In Consiglio regionale, invece, è già giunta una mozione a firma dei consiglieri Mario Pendinelli e Pino Romano perché anche Bari faccia la sua parte, sollecitando il governo a rilasciare la nuova Aia solo dopo la Valutazione del Danno Sanitario.

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